Arezzo, clamoroso sciopero contro la Fise
QUELLO MESSO IN SCENA ad Arezzo, la mattina di domenica 5 ottobre, è stato davvero uno
spettacolo mai visto, con oltre duecento persone in piedi in mezzo al campo o sedute sugli ostacoli per impedire lo svolgimento delle finali dei giovani cavalli del Trofeo Unire.
Cavalieri, allevatori e proprietari hanno 'scioperato' contro i regolamenti contradditori e davvero mal fatti per gli accessi alle finali dei cavalli di 4 e 5 anni occupando il campo gara e impedendo così lo svolgimento delle categorie.
E' stata la prima volta che gli “addetti ai lavori” si sono uniti veramente dimostrando compattezza ma soprattutto ribadendo in modo netto di essere stanchi di una Federazione che sembra aver fatto della superficialità il proprio biglietto da visita. Lo stesso Francesco Matarazzo (presidente Fise Sicilia), che aveva partecipato alla stesura del regolamento insieme al rappresentante dell'Unire (Olis Granucci), era in netto contrasto con l'Unire sull'interpretazione del regolamento. Solamente il direttore dell'area tecnica dell'Unire Marco Pittaluga è riuscito alla fine a chiarire quale dovevano essere i criteri per 'ammissione alle finali.
Dopo una lunga concertazione, cavalieri e allevatori hanno ottenuto dai vertici dell'Unire presenti (il vicepresidente Cecchi e il consigliere Soro) di poter mandare loro rappresentanti ad esprimere al prossimo consiglio Unire le problematiche che da anni attanagliano il settore del cavallo da sella nei rapporti con la Federazione, soprattutto chiedendo di partecipare con persone competenti alla stesura dei programmi sportivi, quei programmi che da troppo tempo si chiede di conoscere prima della stagione agonistica e che invece immancabilmente arrivano sempre troppo tardi.
E' stato l'ennesimo stop per il presidente federale uscente Cesare Croce, duramente contestato anche dal proprietario di cinque dei cavalli vincitori ad Arezzo, Gianni Bonomelli.
Dopo aver raggiunto un accordo, i campionati si sono svolti regolarmente.