Osservare i cavalli: una via per ritrovare se stessi
E’ un sabato pomeriggio, all’interno di un evento molto speciale: Fiera Cavalli. C’è una conferenza particolare: “Il cavallo come attivatore di benessere fisico e mentale”. E mi accorgo che c’è lei , la mia carissima insegnate di riflessologia per cavalli, Francesca Manca. Un respiro grande, non posso mancare. Ed eccomi a osservare questo palco: tutte donne, bellissime, con grandi occhi pieni di vita.
Non ci sono slide da conferenza formativa, niente percentuali o istruzioni per l’uso. C’è vita vissuta insieme ai cavalli, c’è la storia autentica di ognuna di queste donne. C’è la condivisione di scorci di vita che a volte hanno avuto inizio da un luogo sconosciuto, da un ritrovarsi per caso, senza sapere con esattezza come, ma con la naturalezza di un senso profondo. Un’intuizione, un sentire, una qualche necessità. Ed eccole raccontare esperienze che hanno veramente fatto la differenza per tante persone e per tanti cavalli, e ancora lo faranno.
E non posso che commuovermi, guardandole e ascoltandole, pensando alla mia di esperienza, e a ciò che rappresentano per me i cavalli. Accompagnai mia figlia di sei anni ad una lezione di equitazione, un po’ spaventata e intimorita. Da quel momento la seguii sempre, tanto da essere quasi più entusiasta di lei nel frequentare i cavalli: rimanevo sempre a girovagare, a socializzare con i cavalli, ad osservarli, a seguire le lezioni. Mi sedevo vicino a loro, leggevo un libro, stavo in loro compagnia: tornavo ogni volta a casa rigenerata e felice.
Ho intrapreso un percorso di Reiki, che è una disciplina orientale che lavora sul piano energetico, e ho pensato di provare a praticarla sui cavalli. La domanda arrivò subito chiara: ma chi si sta prendendo cura di chi? Si perché sentivo e vedevo gli effetti del mio trattamento sul cavallo, ma percepivo anche tutto ciò che stava accadendo a me.
Così iniziai a studiare e sperimentare, ad osservare quali reazioni avevano i cavalli in base al mio stato emotivo, come cambiavo io grazie a loro e loro grazie a me. Ho compreso l’importanza di lavorare su me stessa nell’avvicinarmi a loro, e quanto loro facilitino e sostengano questo processo.
Vicino ai cavalli il mio corpo si rilassa, abbandona ad una ad una le sue tensioni, il respiro si fa lento e sottile, il battito del cuore rallenta, la mente si calma. Non ci sono preoccupazioni, aspettative o giudizi, idee di giusto o sbagliato: è tutto lì, così com’è, in quel momento di pura e autentica presenza.
C’è silenzio, anzi no, c’è quel meraviglioso masticare e respirare, quel caldo e rassicurante fiato che sbuffa, quegli occhi saggi e quieti che parlano senza parole, quel calore accogliente che espande e il cuore. Ci sono tanti racconti fatti di sguardi e respiri, di spazi e carezze. E poi il profumo di erba e fango, di quella terra che sostiene e nutre, di cieli azzurri e grandi piogge. C’è l’affidarsi ad una creatura insieme potente e fragile, solida e aggraziata, immensamente sensibile e delicata.
Io con i cavalli mi sento in pace, al sicuro, accolta, il più vicina possibile alla mia natura più autentica. Spero che tutti possano sperimentare un esperienza simile, così da avere accesso a quel benessere che sentirà necessario restituire rispetto e cura per queste creature meravigliose: i cavalli