Le Categorie del trotto spiegano lo sciopero
COMUNICATO delle Categorie del trotto emesso in data domenica 2 gennaio: "La partenza del calendario 2011 segna quella linea di demarcazione tra il passato e l’avvio del piano di rinnovamento e rilancio che da due anni l’ippica reclama. I criteri su cui è stato formulato, pur con le dovute correzioni in base alle singole realtà locali, sono le basi da cui si deve e si può partire per guardare al futuro del settore in un’ottica diversa da quella di ieri. Rimandare la partenza del calendario significa lasciare ancora in sospeso tutte quelle modifiche all’attuale sistema che ci ha condotto alla drammatica situazione di oggi.
"Il blocco dell’attività è il segnale che le categorie non vogliono e non possono più mantenere questo sistema fallimentare. Consequenziale a questa ferrea volontà di innovazione è stato il rifiuto di incominciare l’anno nuovo prorogando il vecchio calendario 2010.
"Prorogare il vecchio significa completare quel cammino che qualcuno vuole obbligarci a percorrere, e che decreterebbe la nostra fine, costringendoci ad accettare “quel fisso” (a gran voce proclamato come panacea dal sig. Maurizio Ughi) che significa la morte dell’ippica.
"Un’ippica così relegata in un angolo, con il suo “obolo” per la sopravvivenza, distaccata dal suo finanziamento storico, le scommesse, che guarda il suo “territorio” occupato dal gioco virtuale.
"Esiste una possibilità per il nostro settore di ritornare quello che era prima che la politica ne prendesse in mano i fili. Questa possibilità è rappresentata da quel piano di rilancio, nel tempo anche perfettibile, che da 2 anni è pronto in attesa di vedere la luce.
"Oggi come mai prima d’ora è necessario che la posizione di chi vuole il bene dell’ippica sia delineata, sicura e compatta.
"Altrettanto delineata è da adesso la posizione di chi al contrario vuole mantenere questo sistema ed ha sempre cercato di cambiare le carte in tavola, spesso lavorando dietro le quinte facendosi schermo di una facciata fasulla.
"In questo momento ognuno di noi si trova di fronte a una scelta: lottare insieme per risollevare l’ippica con l’avvio immediato del piano di rilancio o rassegnarsi all’attuale sistema fallimentare e tirare a campare per il poco tempo rimasto".