
Nella foto, concessa dall'ippodromo fiorentino del Visarno, Dragowski, guidato da Antonio Di Nardo, in occasione di un successo sulla pista gigliata.
Il tre anni più veloce del trotto raccontato dal proprietario
Monsummano è terra di cavalli con il centro di allenamento che ospitò l'asso degli anni Cinquanta Crevalcore ed oggi con le sue piste in sabbia ed i boxes è l'horse training della scuderia di Gennaro Casillo. In questi giorni Monsummano ha preso la prima pagina dei siti d'ippica per il record conseguito da un cavallo allenato lì, il tre anni Dragowski. Questo trottatore, che porta il nome del portiere polacco che ha difeso la porta di Empoli, Fiorentina e della sua Nazionale, il 29 giugno a Roma è diventato il cavallo più veloce d'Italia. E' andato a segno da leader in 1.10.9 in una corsa sui 1600 metri, record della generazione dei tre anni. L'allievo di Gennaro Casillo, guidato dal driver scudettato Antonio Di Nardo, ha siglato un'impresa di alto livello tecnico. A distanza in 1.11.9 lo seguivano Don Gio Nobell e Di Luca Mo. Nato nel 2019 a Francesco Guarguaglini da Algiers Hall e Melatina Lung, Dragowski, portacolori della scuderia Vaporino, ha finora incassato euro 28.246 grazie a sei vittorie e due piazzamenti in 14 competizioni effettuate. Avevamo capito il valore di questo bel trottatore, quando all'ippodromo fiorentino del Visarno si affermò a 2 anni in 1.14.6 nel tradizionale Premio Cupolone edizione 2021, battendo il veloce Donald LP. Abbiamo cercato di capire chi ci fosse dietro quel 'nom de course' scuderia Vaporino e il fatto che per il nome di quel puledro fosse stato scelto il portiere che aveva iniziato la carriera italiana ad Empoli, ci ha portato sulla buona strada: il proprietario di Dragowski è Alessio Bianconi, che ad Empoli fa il ristoratore, un attività di famiglia ereditata dal padre e dallo zio. "Sono ancora emozionato - dice Bianconi - per la bella soddisfazione che ci ha dato Dragowski a Roma. E' un puledro che ha allevato un mio amico, Francesco Guarguaglini, che era il proprietario della madre di Dragowski, la cavalla Melatina Lung. Mi sono avvicinato all'ippica da bambino, mio zio era amico di un gentleman, Carlo Degli Innocenti, e ci portava all'ippodromo". A metà della stagione dei tre anni il cavallo più veloce d'Italia è un trottatore duttile capace di correre sia in testa che per corsie esterne, adatto sia al miglio che al doppio chilometro. Ma all'inizio della carriera non era proprio così. "Da puledrino era capriccioso - racconta Bianconi -, non ci metteva molto a sferrare una coppiola. Se gli giravi attorno dovevi stare attento a non prenderti un calcio. Poi con il tempo si è calmato, e' diventato più gestibile anche in corsa. D'accordo con l'allenatore Gennaro Casillo, a Roma abbiamo provato ad alleggerirlo, gli abbiamo tolto i ferri e così il cavallo ha mostrato tutto il suo valore, chiudendo in un impressionante 41". Programmi futuri? "Abbiamo due opzioni: correre a Montecatini, che riaprirà dopo due settimane di chiusura per sistemare la pista, in un impegno di alto livello come il Gran Premio Società Terme del 16 luglio oppure fare rotta sulla Francia. Ad Enghien il 23 luglio c'è il Prix Henri Cravoisier, un miglio di gruppo 3 per i tre anni, tradizionalmente favorevole ai cavalli italiani. Questa dimensione d'internazionalità mi attrae molto, ma decideremo insieme a Gennaro e a Stefano Ciappi che è il professionista specializzato nei programmi e nelle dichiarazioni dei partenti". Il cavallo che scalciava adesso è un jet pronto a volare anche sulle piste francesi.