Global, la Diniz vince il Gran Premio e infiamma Vienna
Una storia meravigliosa. Quella di Luciana Diniz, brasiliana di nascita ma da tempo portoghese di adozione e di passaporto, sempre col sorriso sulle labbra, che faccia zero o che faccia 8 errori (difficile ma capita anche a lei). In questa stagione del Longines Global Champions Tour la signora Diniz, nata nel 1970, ha fatto molto bene. Soprattutto ha vinto i Gran Premi di Madrid e Vienna, sabato 19 settembre, la penultima tappa del Global. Ed è arrivata seconda a Roma e Parigi e terza a Cannes. Più altri piazzamenti importanti.
A Vienna, in uno scenario a dir poco entusiasmante – davanti al municipio della capitale austriaco con gli uffici del LGCT dentro il palazzo del comune – la portoghese è stata la più tifata dal pubblico, come era accaduto sette giorni prima a Roma. Perché è elegante, simpatica, ha un modo di affrontare le competizioni che sembra rilassato a chi la guarda. Ma è combattiva come uno sportivo professionista – a proposito questo discorso del professionismo nell’equitazione prima o poi lo affronteremo in questa Agenzia di stampa – deve essere se vuole vincere.
In Austria erano 47 partenti, in 18 ammessi alla seconda manche con soli sei binomi in grado di fare percorso netto in un giro, il primo, molto difficile: 12 ostacoli, 15 salti, campo di gara piccolo, meno di 70 secondi come tempo massimo, una doppia ed una gabbia e molte girate complicate.
Molto più facile il secondo giro, 12 ostacoli con 13 salti tanto che in 11 su 18 hanno fatto percorso netto. Ma solo in tre, Kevin Staut, Harrie Smoldiers e la Diniz appunto ancora con zero errori. Ed allora via al barrage. Otto ostacoli per otto salti, grandi galoppate tra un ostacolo e l’altro molto spettacolo, molta velocità. Facile? Tutt’altro.
Ed infatti Staut è caduto un po’ nella smania di fare in fretta ed ha commesso errore a metà percorso, mentre l’olandese Smoldiers è andato più lento, ben 4 secondi quasi, ma ha fatto zero. Dopo cinque minuti di attesa è entrata in campo Luciana attesa da tutto il pubblico. Doveva fare zero e meno di 43”19, il tempo di Smoldiers. Si è capito subito che la gara si sarebbe decisa sul filo dei centesimi e quando Winningmmod, lo stallone di 16 anni montato in questa occasione dalla portoghese, ha fermato il cronometro a 42”81, il pubblico sulle tribune è esploso di felicità. Bello come sempre il doppio abbraccio e bacio dell’amazzone al suo cavallo, guarda caso lo stesso col quale aveva vinto il GP di Madrid.
Il leader della classifica, l’inglese Scott Brash che ha chiuso quinto, è sempre primo ma ha solo 2 punti di vantaggio sulla Diniz e tutto si deciderà, la vittoria del Longines Global Champions Tour 2015, a Doha dal 12 al 14 novembre. Perché la classifica recita : Brash 279 punti, Diniz 277, Bengtsson 269.