Anna Gargano, ricordi in carrozza
In una tranquilla serata in casa di amici, chiacchere in libertà. Carrozze e cavalli suscitano sempre l’interesse di chi ascolta anche se non conosce quel mondo.
Quella sera invece qualcuno non ha mostrato solo curiosità ma mi ha raccontato i suoi ricordi di bambina in carrozza quando a Palermo usciva con la nonna, nobile siciliana.
Francesca Spoto De Michele e la nipotina Anna Gargano abitavano in centro città e fino ai primi anni 70 sono uscite in carrozza per recarsi a far compere o per andare a trovare parenti e amici. Veniva chiamato il cocchiere, Don Ciccio, che vestiva un abito tipico dei vetturini di piazza, che arrivava davanti la loro abitazione con una carrozza tipo Victoria, attaccata a pariglia, nera con i rivestimenti in pelle bordò, con sedile lungo e due strapuntini nascosti che venivano tirati giu’ all’occorrenza.
La carrozza era dotata di scaletta retrattile per salire e il posto accanto al cocchiere era considerato un premio per i bambini di sesso maschile che imparavano l’arte della guida, tanto che il fratello di Anna, Gaetano, costruì con materiali avanzati una carrozza alla quale attaccava un cavallo di cartapesta e con la quale giocava.
La carrozza portava le signore sul lungomare a prendere il gelato, tutte rigorosamente con cappello compresi i bambini, alla Standa che impacchettava gli acquisti nella carta paglia e li legava con lo spago, oppure dal piu’ famoso parrucchiere in piazza Politeama, a scuola dalle suore del Sacro Cuore, a comperare vestiti per bambini nel famoso negozio Bellanca e Amalfi.
La carrozza, dotata anche di lampada per la notte, accompagnava la famiglia al Teatro Biondo, a ricevimenti, a feste serali in abitazioni prestigiose come villa Pallavicini. Come ne “Il gattopardo” il racconto ha fatto rivivere luoghi, odori e sapori di una Sicilia antica e per fortuna ancora non dimenticata, scolpita dal sole dove carrozze e cavalli integrano l’atmosfera con il suono degli zoccoli che battono il selciato.