Anagt critica l'Unire: immobilismo e sprechi - 2.
IN QUESTO PERIODO in cui tutti, e sottolineo tutti, avrebbero dovuto tirare la cinghia, al contrario non si è fatto nulla per razionalizzare ed economizzare le spese. Basti pensare ai costi esorbitanti dell’antidoping, che sono rimasti immutati. L’Unire continua a pagare 222,00 euro per la TCO2 contro 27,72 euro che è il prezzo attuato per la stessa analisi dalla Associazione Italiana Allevatori. Non solo, ma continua a pagare i prelievi dell’antidoping 235,00 euro, anziché cercare forme alternative e soprattutto più economiche, come evidenziato tra l’altro dalla Commissione Autorino, e da lei presentata alla Camera lo scorso febbraio. Inoltre, come se non bastasse, non mi risulta che siano stati ridotti i cespiti degli ippodromi, come pure le spese per i funzionari Unire, a cui è stata solo attuata una riduzione dei rimborsi chilometrici per gli spostamenti.
Nei giorni scorsi, come lei sa o dovrebbe sapere, si è svolto in Italia il Campionato Europeo Allievi Guidatori, caratterizzato però dall’assenza di un rappresentante italiano, poiché l’inefficienza e l’immobilismo dell’Unire hanno impedito l’effettuazione di un nuovo corso professionale per allievi guidatori, nonostante i molteplici solleciti rivolti dall’ANAGT. Sarebbe stato opportuno, onde evitare di suscitare ilarità tra i mass media e profondo disappunto da parte di tutti i nostri associati e non solo, evitare le spese organizzative per l’allestimento in Italia dell’Europeo Allievi e la beffa per non aver neppure un italiano al via.
A luglio 2007 l’immobilismo dell’Ente è totale. Gli Enti tecnici sono bloccati per mancanza di personale e di dirigenti. Una delle poche delibere del Commissario Guido Melzi d’Eril è stata quella fatta a favore di Maurizio Mattii, affidandogli l’incarico di consulente Tris. Il ripristino di tale incarico, anziché dare slancio alla storica scommessa Tris, ha gravato sui costi dell’Unire, a causa del ricorso a una consulenza esterne all’Ente e, come se non bastasse, ha provocato una ulteriore e preoccupante riduzione delle scommesse di oltre il 10 per cento (calcolando complessivamente gli introiti delle nuove scommesse, Quarté e Quinté compresi).
A questo punto desidero rivolgerle un interrogativo: quale è il reale obiettivo del Ministero delle Politiche Agricole? Far fallire l’Unire, chiudere l’attività agonistica in campo ippico, porre fine alle corse dei cavalli in Italia e mettere sul lastrico oltre 50.000 famiglie che, in forma diretta o collaterale, traggono sostentamento dalle corse ippiche? Se l’obiettivo è questo, Onorevole Ministro, devo complimentarmi con i suoi più stretti e fidati collaboratori, poiché stanno realizzando il progetto e raggiungendo l’obiettivo. Infatti, se non si interviene tempestivamente con fatti concreti e non con parole propagandistiche, entro un ristretto lasso di tempo l’ippica italiana, che vanta una storica tradizione e una elevata professionalità operativa, sarà solo il ricordo di un glorioso passato.
Sicuramente ci saranno più giochi come il ‘gratta e vinci’ ma anche decine di migliaia di disoccupati in più. Complimenti!