''Il trotto in Toscana vuole soltanto correre''
Lettera di Gabriele Baldi presidente del SIAG al dr. Emilio Gatto direttore generale del MIPAAF: "Nei giorni scorsi avevo inviato, a nome del SIAG, una lettera al Dr. Angeletti avente come oggetto le giornate di corse al trotto nel mese di aprile: la risposta è il Suo decreto per il calendario di aprile.
La mia richiesta era tendenzialmente per ripristinare alcune giornate di corse all’Ippodromo di Firenze, non utilizzate dall’Ippodromo di Montecatini –“ippodromo non chiuso” - ma che ha ridotto il calendario. Le giornate oggetto della richiesta erano nel calendario 2013, pertanto in regola con il “non aumento” di giornate. Mi permetto ricordarle che le categorie ippiche hanno vinto un ricorso al Tar e la situazione montepremi/calendario andrà rivista. Mi permetto evidenziarle che i “risparmi” che voi fate sul numero di giornate di corse di un Ippodromo chiuso (vedi San Siro e attualmente Capannelle Trotto) non colpiscono l’Ippodromo ma direttamente allevatori, proprietari, allenatori, guidatori, artieri ippici, cioè tutta la filiera ippica; quelle cifre non sono risparmi, sono il nostro sangue! La situazione attuale per la Toscana e il Lazio è la seguente: la Toscana è la seconda regione per numero di cavalli, proprietari, allenatori, guidatori. E’ seguita dal Lazio.
Orbene, per un bacino di oltre 750 (cifra falcidiata dal decreto Catania) cavalli, abbiamo a disposizione una giornata di corse alla settimana per i mesi di aprile/maggio, a Follonica che, praticamente, è equidistante fra Roma e Firenze. Ciò vuol dire che tutti i partecipanti alle corse di Follonica sono pendolari, con grosse spese di trasferta. In questi mesi gli operatori ippici hanno incassato premi vinti in ritardo di mesi; questa operazione aveva dato un filo di speranza, massacrata da questo nuovo decreto sul calendario di aprile.
I proprietari dei cavalli ci hanno comunicato di non essere in grado di pagare le pensioni dei loro cavalli per i mesi di aprile e maggio, non avendo la possibilità di far correre i loro cavalli, quindi di non avere nemmeno la speranza di guadagnare.
Cosa possiamo fare noi operatori ippici? Non possiamo mantenere i cavalli, non possiamo pagare la manodopera, non possiamo pagare i fornitori di materie prime (anche perché dobbiamo sempre incassare quanto abbiamo guadagnato in gennaio, febbraio marzo 2013 e ottobre, novembre, dicembre 2012, se Le sembra poco). Dobbiamo forse essere denunciati dalla protezione animali in quanto non abbiamo denaro per nutrire i nostri cavalli? Sicuramente no!
Il coinvolgimento delle persone (dalla Sua fino a giungere al Ministro dell’Agricoltura ed al Presidente del Consiglio) è giustificato dalla gravità della situazione: tutti devono sapere quello che sta per accadere se non avremo la possibilità del lavoro, che ora ci viene negato senza alcuna logica se non per truce burocrazia.
Non ci rimane che donare i nostri cavalli al Mipaaf. Con i pochi soldi che ci rimangono portarveli a Roma con lunghina, capezza e coperta e sperare in un mondo migliore".