Fieracavalli, si parla della via Francigena aspettando il Giubileo
Nel corso del tempo, il cavallo ha accompagnato l’uomo nello svolgimento di molte attività fisiche, dal lavoro alla guerra per arrivare allo sport.Chi ha condiviso il proprio cammino con un destriero sa che è anche un attivatore di spiritualità, capace di ispirare e condurre l’umano in un viaggio interiore.
Non a caso il cavallo, nelle civiltà del passato era protagonista di miti, anello di congiunzione tra cielo e terra - come nella cultura giapponese - per svolgere un ruolo di guida nell’aldilà.
Dall’anno 990 d.c. il cavallo è stato compagno dei pellegrini lungo la frequentata via Francigena che li conduceva dal Nord dell’Europa fino a Roma, per proseguire verso la Puglia, dove si trovavano i ponti d’imbarco per la Terrasanta.
Una tradizione che continua ai nostri giorni con l’Equiraduno internazionale del Giubileo 2025 che si snoderà lungo le antiche vie di pellegrinaggio per portare cavalli e cavalieri fino a Roma dove, in Piazza San Pietro, incontreranno Papa Francesco il 14 maggio 2025.
Il progetto è stato illustrato a Fieracavalli venerdi 10 novembre, alla presenza del sottosegretario del Ministero dell’Ambiente sen. Claudio Barbaro. La rete d’imprese Final Furlong, in collaborazione con Opera Romana Pellegrinaggi, ha dato vita ad un’iniziativa unica nel suo genere per inclusività e apertura a diverse tipologie di mobilità slow, che pone l’attenzione sull’importanza del Giubileo per uno sviluppo sostenibile del turismo lento a contatto con la natura.
A questo primo tavolo di lavoro erano presenti Emanuela Compri dell’Ufficio Pellegrinaggi Diocesi di Verona, Mauro Ferrari presidente di Natura a cavallo, la psicologa Maria Lucia Galli, Emilio Minunzio vicepresidente Asi Nazionale, Maurizio Rosellini ceo Final Furlong, Samanta Tata responsabile Opera Romana Pellegrinaggi e Marta Ugolini assessore Cultura e Turismo del Comune di Verona.
Il turismo equestre è un fenomeno in aumento che risponde alla tendenza di un turismo effettuato in periodi diversi da quelli classici estivi e che permette di immergersi in paesaggi da conoscere, amare e tutelare: apprendere attraverso queste esperienze produce cambiamenti e nuove consapevolezze.
L’assessore Ugolini ha ricordato che, dal 2024, il Comune di Verona darà vita alla Equivia dei Forti, un anello verde di 11 chilometri che parte dalla città di Verona consentendo la scoperta del suo patrimonio naturalistico e storico-culturale. I tre percorsi che partono da Corte Molon possono essere effettuati con il proprio cavallo o con quelli del centro ippico. Lungo i tragitti saranno presenti punti di ristoro e capannine di riparo con abbeveratoi e anelli di fissaggio, permettendo di collegare il parco dell’Adige con il parco delle Mura.
Mauro Ferrari è intervenuto per mettere a disposizione dell’iniziativa l’esperienza di Natura a Cavallo, ricordando di aver già svolto un pellegrinaggio a Roma in occasione del Giubileo del 2000 durante il quale i cavalieri si erano fatti portatori di un messaggio di pace in ogni città in cui avevano fatto tappa, mostrando che è possibile effettuare un viaggio equestre capace di coniugare benessere animale e spiritualità.
Emanuela Compri e Samanta Tata hanno ricordato il motto dei pellegrini, ossia “Speranza”: nell’attuale contesto storico attanagliato da conflitti, si deve coltivare la speranza di costruire un mondo migliore anche attraverso un cammino a piedi o a cavallo.
La responsabilità per un altro essere e la preoccupazione per la sua salute attivano un’energia speciale che fa sì che cavallo e cavaliere non diventino un semplice binomio: uno più uno non fa due, ma sommati creano una potente terza entità.
Effettuare un pellegrinaggio a cavallo significa relazionarsi con lui. Ma l’effetto va oltre, perché comporta aprire il cuore al compagno a quattro zampe e alle persone che si incontrano durante il viaggio, per scoprire che quel percorso è fatto per conoscere qualcosa che ci cambia dentro e che si può condividere con gli altri, diffondendone la preziosa energia.