Impariamo a viaggiare a ...misura di cavallo!
Prosegue la collaborazione di Cavallo2000 con Tiziano Bedostri per commentare l'articolo 5 del codice di condotta della Fei
5.Un ambiente sano dovrà essere mantenuto durante il trasporto dei cavalli. Devono essere prese delle misure adeguate per permettere la buona areazione, nonché per foraggiare ed abbeverare regolarmente i cavalli.
Si, viaggiare …
Il cavallo è istintivamente portato a frequenti spostamenti, seguendo un impulso innato che madre natura gli ha fornito, trasferimenti indispensabili alla propria sopravvivenza, necessari per procacciarsi il cibo ed essere meno vulnerabile nei confronti dei predatori.
L’osservazione dei cavalli inselvatichiti ci conferma la loro attitudine a spostarsi in branco, la capacità di percorrere lunghi tragitti e quella di adattarsi ad ambienti estremamente differenti tra loro.
Nell’incontro con l’uomo il cavallo ha messo a disposizione la sua mobilità, forza, resistenza e velocità, il suo formidabile senso di orientamento, ha favorito lo scambio commerciale e culturale tra i popoli, sacrificando il bisogno di vivere in branco, rinunciando ai propri ritmi.
Poi, un giorno, l’uomo inventò la locomotiva e successivamente i mezzi motorizzati… allora per il cavallo gli spostamenti divennero più rapidi, innaturali, l’orientamento più complicato e la capacità di adattamento difficoltoso…
La partenza di un cavallo con un van è sempre accompagnata da prolungati nitriti, a tratti pare di cogliere attimi di disperazione, sovente questi richiami durano per alcuni chilometri, fino a quando i ricettori sensitivi perdono il contatto con i segnali arcaici che i cavalli si inviano tra loro.
Evitando ogni dietrologia, sarebbe sufficiente che l’uomo, ogni tanto, salisse sul van di fianco al cavallo e, semplicemente, lo osservasse, ne trarrebbe stimoli di riflessione interessanti.
E come recitava una nota canzone:
“Si, viaggiare, evitando le buche più dure…”