Cronaca di una settimana molto particolare
Siamo arrivati a fine estate e colgo l’occasione per condividere con voi una piacevole esperienza equestre.
Da parecchi anni ormai una bella amicizia mi lega a Giulia Gaibazzi; separate normalmente da oltre 300 km ci siamo sempre incontrate in occasione di stages, fiere ed altre occasioni equestri.
Un anno fa ebbi modo di farle visita brevemente a Predarezzo, in provincia di Parma, e rimasi colpita da quel luogo così puro e protetto dal chiasso del mondo moderno.
Venerdì 27 luglio scorso, poco prima dell’alba, ho caricato Guerreiro sul mio Iveco e siamo partiti.
Complice la speranza di sfuggire al caldo torrido della pianura in quel periodo, io e il mio ignaro equino abbiamo coraggiosamente affrontato le autostrade intasate, esplose e crollanti di questa estate da bollino nero. Poco dopo le 10 del mattino mi inerpicavo col mezzo cigolante su una strada sterrata che sale fino a circa 700 m sull’Appennino Parmense.
Dopo aver parcheggiato e scaricato, Guerreiro ha presto trovato ristoro in uno dei paddock per gli ospiti situati nella parte alta della radura, nel bosco. Nel giro di pochi minuti il branco di Predarezzo (Honey, la matriarca; Asfaloth, il capobranco, Graya e Lady) è venuto a salutare il nuovo arrivato. Questi cavalli, tutti in lavoro, dispongono di un meraviglioso bosco su dislivelli dove pascolare nei periodi più miti, in comunicazione con un paddock - paradise con capannine per i mesi più rigidi.
Il branco, mi racconta Giulia, è fonte di ispirazione e studio quotidiano. Spesso i suoi componenti sono stati per lei un aiuto prezioso nella riabilitazione o nel progresso di cavalli ospiti. Lady, la più giovane e ultima arrivata, è una purosangue inglese ritirata dal mondo delle corse. Oggi, dopo due anni dalla sua naturalizzazione, corre felice e scalza su tutti i terreni ed è ogni giorno più resistente.
Bastano poche ore qui per rendersi conto che la vita a Predarezzo è fisicamente impegnativa. Servono scarpe solide e gambe allenate per affrontare molte volte al giorno i sentieri sassosi e in pendenza che collegano tutto.
Per un cavallo scalzo come il mio è un toccasana e anche un ottimo test sulla qualità del pareggio!
Da un anno Giulia ha realizzato un bel campo scoperto con fence 20x40, circondato dal bosco e dai paddock. Nella parte centrale della tenuta, invece, tutto è pronto per la realizzazione di un capannone per fieno, mangimi e attrezzature, adiacente a una bella casetta in legno dove stanno ultimando servizi e uffici. L’abitazione è in cima alla collina, immersa nel verde della pineta.
Qui non c’è la tv, né la radio. La notte puoi sentire l’ululato dei lupi e guardare le stelle senza alcun tipo di inquinamento luminoso.
La prima volta che venni qui e vidi il nido di Giulia e suo marito Eugenio, non potei fare a meno di pensare alla casa dove visse i suoi ultimi anni Tiziano Terzani, a Orsigna, sull’Appennino Pistoiese.
Una vecchia casa inerpicata sulla montagna, con un’aria dura se vista dall’esterno ma che dentro si apre in una moltitudine di colori accesi e svela, nella sua struttura originale, innumerevoli tesori.
Io e Guerreiro per una settimana abbiamo tratto i benefici di questa terra aspra, che ti riporta alla connessione con la natura. Il bosco accogliente ci ha riparato dal caldo e dagli insetti e ci ha offerto esperienze mai provate ed incontri preziosi.
Non sono mancate splendide passeggiate sull’altopiano, dove abbiamo spesso avvistato cervi e altri animali.
Il lavoro coi cavalli è stato estremamente produttivo e il mio binomio con Guerreiro ne ha tratto gran giovamento; così come seguire Giulia nella rieducazione e nel lavoro con altri ospiti del centro o nelle sue uscite giornaliere per seguire allievi o pareggiare cavalli presso altre strutture.
L’esperienza di Giulia coniuga solide competenze in etologia a una formazione equestre classica di alto livello, passando attraverso principi di natural horsemanship. Queste caratteristiche sono a mio vedere il meglio che si può richiedere ad un istruttore di equitazione moderno, per tutti coloro che amano mettere al primo posto la relazione, la comprensione e l’armonia con il cavallo.
Essere a Predarezzo mi ha permesso di conoscere Giulia nella sua quotidianità, e apprezzare interamente la sua filosofia equestre, che è anche una scelta di vita. Una donna che ha abbandonato il superfluo, per vivere al ritmo del bosco e poter offrire ai suoi cavalli, e a chi ha la splendida opportunità di lavorare con lei, una vita, o anche solo qualche giorno, in comunione con la natura.