Ricordi del mondo del turf, e non solo
Un libro di memorie di Gerald Murnane, uno scrittore australiano che non ha mai lasciato l'Australia nei suoi 84 anni di vita Un ricordo basato sulla lunga e profonda ossessione dell'Autore per le corse di cavalli, un'ossessione nata e cresciuta in una piccola città, in un'educazione cattolica e nella passione del padre per il gioco. Negli anni precedenti a quest'opera Murnane ha prodotto romanzi e poesie, poi - dopo molti anni - ha scritto un libro di memorie, una potente miscela di storia personale, sociale e sportiva, il modo migliore di rivelare l'umanità attraverso il prisma della sua ossessione.
A parte un omaggio a Bernborough, il campione preferito dell'Autore, non è affatto un catalogo dei campioni del galoppo, uomini e cavalli. I protagonisti più notevoli delle corse sono le piccole città, gli allenatori di poca importanza e i proprietari che cercano un fantino, gli allibratori senza scrupoli e gli uomini comuni che aspettano il giorno più fortunato. E' il ricordo nato da decenni passati alle corse sulle piste di campagna e nella routine anno dopo anno di ciascun sabato a Caulfield, Flemington o Moonee Valley, una sorta di Età dell'Oro delle Corse. In qualche modo l'Autore è indifferente ai cavalli in carne ed ossa: "Nelle innumerevoli ore che ho passato agli ippodromi non ho mai guardato davvero un cavallo". Nonostante questa indifferenza prende atto del suo assoluto interesse per le corse, per l'esplorazione del dramma umano per i grandi sogni, le piccole vittorie, le storie non vere di quel mondo, da cui emerge Qualcosa per il Dolore - il cavallo che vince la corsa - l'analgesico della vita.
Il libro spiega come la maggior parte degli aspetti della sua vita e dei suoi rapporti personali siano stati influenzati da questa passione, all'origine dei suoi successi di narratore. Riesaminando queste ossessioni Murnane riconosce di essersi dedicato alle corse come altre persone si sono dedicate a iniziative culturali, politiche o religiose e le corse hanno dato forma ai modelli che hanno messo in evidenza la propria scrittura.
Un lavoro appassionato e ironico, denso di nomi di cavalli, di uomini, di ippodromi, di luoghi reali e immaginari, di suoni, di musiche. Lo scorrere del tempo non intacca o fa smarrire la narrazione della memoria, anzi la rende lucida e vivida. Storie di un mondo e di una vita.
(Qualcosa per il dolore, pag. 270, E 18,00, Safarà Editore, 2024).