Per Bartalucci candeline francesi e ungheresi
Settant’anni li ha compiuti a maggio - il mese di Piazza di Siena dove ha partecipato, da cavaliere, a 9 Coppe delle Nazioni e vinto, come c.t., quella 2018 - ma le candeline sulla torta Duccio Bartalucci le sta spegnendo ora quale direttore sportivo FISE delle discipline non olimpiche.
In questi giorni i ragazzi dell’Horse Ball hanno conquistato 5 medaglie nella World Cup di Saint-Lò in Normandia e le ragazze degli Attacchi un paio di bronzi nei Campionati Europei Giovanili ad Aszár Kisber, Ungheria. Soprattutto quest’ultimo risultato è gradevole, ottenuto in una specialità dell’equitazione tanto spettacolare quanto poco conosciuta, ma che i prossimi Campionati del Mondo Assoluti ai Pratoni del Vivaro di Rocca di Papa (21/25 settembre) porteranno all’attenzione del grosso pubblico grazie alle dirette tv e streaming.
Certo Bartalucci, come dice il proverbio, con un occhio frigge il pesce e con l’altro guarda il gatto cioè il settore Salto Ostacoli, dove ha militato agonisticamente e tecnicamente per 54 anni, fino al 2021. Aveva iniziato quindicenne con un cavallo da polo, il baio Fauno, acquistato da una squadra argentina che lo aveva portato in Italia per venderlo e rifarsi un po’ delle spese di viaggio. Con Fauno, Duccio nel 1971 esordiva a Piazza di Siena, a 19 anni e un significativo secondo posto.