Nuovo regolamento FISE per il salto ostacoli
la Dallari interviene sulla protesta generale
LUNEDI' 11 GIUGNO il presidente della FISE Andrea Paul Gross ha promulgato il nuovo Regolamento salto ostacoli, senza ascoltare a quanto pare né alcuni componenti la Consulta delle Regioni, né i cavalieri, né gli organizzatori di concorso. Da questo è nata una polemica che ha portato quattro organizzatori di concorsi, di cui ben tre con sede in Lombardia, ad annullare i concorsi previsti per questa settimana. Sull’argomento è intervenuta anche Antonella Dallari, attuale Presidente del Comitato Fise Emilia Romagna e candidata alla Presidenza nazionale della Federazione Italiana Sport Equestri per il prossimo quadriennio olimpico.
"Il presidente Paul Gross – afferma la Dallari – è stato puntuale nell’imporre regole che entrano in vigore dal giorno stesso in cui vengono pubblicate sul sito federale, non altrettanto puntuale nel rispettare i calendari federali, che ogni giorno vedono modifiche nelle date e nelle sedi avventatamente stabilite all’inizio dell’anno. Oltre a non avere coinvolto organizzatori e cavalieri nella scelta il Presidente non ha neanche ascoltato i diversi pareri contrari, tra i quali quello della sottoscritta, all’entrata in vigore del regolamento a stagione iniziata scaturiti dalla consulta della F.I.S.E. del 2 maggio scorso, riunione nella quale il primo aspetto che feci notare era la mancata correttezza nel cambiare le regole del gioco a corsa iniziata.
"Per essere più chiari – continua Antonella Dallari – nel mese di settembre vengono stilati i calendari internazionali come richiesto dalla FEI, successivamente tra ottobre e novembre vengono stilati i calendari nazionali che coinvolgono quindi lo sport praticato su tutto il territorio a fronte di un Regolamento di calendario che ha tempi ben stabiliti, oneri di inserimento definiti e tempi predefiniti per eventuali spostamenti di data o modifiche nelle somme dei montepremi dei concorsi, oltre alla definizione delle quote percentuali di spettanza della Federazione sulle quote di iscrizione incassate dai Comitati Organizzatori. A metà anno senza interpellare, né i comitati organizzatori, né i cavalieri che sono le parti direttamente interessate il Presidente ha stabilito che tutto questo andava modificato, apportando sostanziali aggravi economici ai comitati organizzatori rispetto alle regole precedentemente dettate e anche ai cavalieri, che vedono nel nuovo regolamento l’ammontare dei premi dei concorsi che determinano la loro suddivisione in stelle, notevolmente ridotti”.
PER FARE UN ESEMPIO, infatti, a quanto ci risulta pare che il concorso tipo A4 stelle sia passato da un montepremi compreso tra 25.001 e 35.000 euro ad un montepremi fisso 25.000 euro con la stessa quota di iscrizione fissa e box prevista precedententemente di €. 165,00. Ancora peggio il concorso tipo A5 stelle sarebbe passato da un montepremi compreso tra 35.001 e 45.000 euro, ad un montepremi compreso tra 32.000 e 42.000 euro con una quota di iscrizione e box invariata €. 195,00. Per cui i cavalieri si troveranno a pagare un’iscrizione fissa di € 195,00 a fronte di un montepremi minimo notevolmente diminuito. Secondo l’attuale dirigenza Fise, poi, con il nuovo regolamento si configurerebbe un ulteriore risparmio delle spese, per il servizio di segretario di giuria, speaker, cronometristi e tariffe veterinario.
“Per quanto riguarda il segretario di giuria, ove presente, è sempre stata una mansione svolta da soci del circolo o volontari, non certo da persone qualificate – aggiunge la Dallari-. Per quanto concerne l’eventuale assenza dello speaker, vuol dire che i binomi non verranno più presentati al loro ingresso in campo, oppure che i giudici oltre alla campana, al tabulato, al cronometro dovranno anche presentare i binomi in campo. Di contro – continua Dallari – non si è visto in alcun modo modificato il numero dei giudici necessari per la composizione di una giuria, anche perché credo che neanche la categoria dei giudici, importantissime figure nell’ambito del concorso e peraltro spesso sottoposte a diversi sacrifici per il bene delle manifestazioni, sia stata ascoltata prima dell’entrata in vigore del nuovo regolamento”.
"ALTRA CATEGORIA interessata dal nuovo testo del regolamento è quella dei veterinari, che devono presenziare ai concorsi ippici per vigilare su eventuali infortuni dei protagonisti principali del nostro sport: i cavalli.
“Forse c’è qualcuno – continua la Dallari -che pensa che la liberalizzazione del compenso dei veterinari sia una “svolta epocale” (termine molto utilizzato tra i comunicati federali ndr), evidentemente perché nessuno di lor signori ha mai organizzato un concorso e di conseguenza non sa che da parecchio tempo chi organizza più eventi stipula contratti forfettari con i professionisti e chi invece ne organizza uno saltuariamente si rivolge al veterinario di scuderia per il servizio del concorso a prezzi modici”.
Tra le “innovazioni” del nuovo regolamento c’è anche la tanto famigerata Carta Si Fise. Una carta ricaricabile che inizialmente la Federazione aveva pensato di rendere obbligatoria per tutti i cavalieri che volessero iscriversi ai concorsi ippici, ma che dopo diversi reclami ha dovuto rendere non più obbligatoria, piuttosto facoltativa.
“Ritengo – aggiunge la candidata alla presidenza della Federazione – che l’istituzione della Carta Si Fise, sia un danno ancora una volta arrecato ai cavalieri dilettanti (il maggior numero ndr.) in quanto è vantaggiosa solo per i professionisti che iscrivono in concorso diversi cavalli ogni week-end. Ai cavalieri dilettanti non deve essere tolta la possibilità di iscriversi online ai concorsi. Se la Carta Si fosse realmente così vantaggiosa, dovremmo parlare di vantaggi e non dovrebbero essere necessarie queste inutili forzature”.
ALTRO ARGOMENTO sollevato da più fronti è quello dei diritti televisivi, che la Fise, almeno pare, abbia concesso per le manifestazioni interamente a Class Horse Tv. “Ma vi immaginate – afferma la Dallari – cosa succederebbe se qualche altra Federazione avesse l’ardire di mettere in campo una simile regola? Probabilmente ci sarebbe una rivoluzione. Io credo che le immagini debbano essere degli organizzatori degli eventi . Nello sport principe in Italia, il calcio, è la Lega cioè la rappresentante delle società di calcio a discutere i contratti per le immagini delle partite con i media e non la Federazione Italiana Giuoco Calcio! In merito ai diritti credo sia necessario di lasciare la libertà ai comitati organizzatori di stipulare contratti con emittenti Tv locali, che possano con passaggi televisivi, gratificare gli sponsor locali linfa vitale per piccoli e medi concorsi. Apprezzo il grande riscontro in termini di divulgazione del nostro sport da parte dell’emittente tematica Class Horse Tv, ma in base a quanto, tra l’altro, scaturito dal Talk Show dell’11 Giugno i conti non tornano, perché mandare in onda oltre 1000 video alla settimana, vuol dire riprendere un concorso e mezzo (es. 250 partenti per 3 giornate sono 750 video) quindi non riesco a capire come possano essere ripresi 10 concorsi a week end”.
Sono queste le modifiche principali che hanno fatto scaturire le polemiche sul nuovo regolamento, ma Antonella Dallari aggiunge che per il bene dello sport è necessario lavorare confrontandosi e ascoltando le esigenze di tutti.
“Non mi è sembrato di vedere alcuna variazione per una crescita sportiva – aggiunge la Dallari – così come mi è sembrato di sentir dire e lamentare delle variazioni economiche a carico dei comitati organizzatori e dei cavalieri. Credo che non sia più tempo di lavorare senza coinvolgere le parti interessate,e gli attori del sistema, i cavalieri, i proprietari e gli organizzatori.
"PENSO che se vogliamo parlare di sostenibilità del sistema, il coinvolgimento delle parti in causa debba essere la prima regola che ci si deve porre quando si propongono modifiche. I cavalieri professionisti hanno esigenze importanti che vanno ascoltate studiate e supportate affinché rientrino sempre meglio e sempre più nel circuito internazionale di alto livello. D’altro canto i cavalieri dilettanti devono avere regole semplificate che permettano di fare equitazione in modo coretto, ma senza troppi vincoli. Per quanto riguarda gli impianti che ospitano le manifestazioni – aggiunge Antonella Dallari – inoltre vorrei ricordare che i centri ippici o comitati organizzatori definiti da alcuni “fatiscenti“ – e mi auguro che si sia usata una parola sbagliata per definire quei piccoli centri che con tanti sforzi organizzano manifestazioni in tono minore – devono avere sicuramente gli obiettivi e gli stimoli per migliorarsi, ma non possiamo dimenticare che è grazie a loro che si costruisce il tessuto di fondo di base dei cavalieri che crescendo approdano ai concorsi più importanti negli impianti prestigiosi. Questi piccoli eventi sono momenti di sport per la crescita dei nuovi giudici, dei nuovi direttori di campo, dei giovani istruttori di base e dei futuri campioni. Gli impianti prestigiosi presenti sul territorio nazionale, lustro per il nostro sport, – conclude la Dallari – devono avere a rotazione l’assegnazione di eventi importanti, rivolti all’attività sportiva di vertice e non devono trovare nella Federazione un competitor come comitato organizzatore. Queste assegnazioni non devono e non possono essere più fatte su criteri legati alla politica dirigenziale”.