Lega Ippica: L'ultimo schiaffo del Ministro Catania
IL COMITATO Pre-Lega (o Unione) Ippica Italiana comunica: "Incredibili ed inaccettabili le dichiarazioni rilasciate dal Ministro Catania al giornalista dell’Arena di Verona e pubblicate dalla stessa il 27 Gennaio. A conclusione di un Convegno sul tema dell’Ortofrutta, a Verona sabato 26 Gennaio, durante il quale era stato interrotto da alcuni allevatori ippici che protestavano per la situazione del comparto e per la mancata corresponsione da Giugno 2012 di quanto spettante e determinato per legge, il Ministro ha rilasciato le seguenti dichiarazioni:
“L’argomento non è di mia competenza e, comunque, davanti a situazioni pesanti della finanza pubblica che hanno rischiato di far chiudere i finanziamenti al mondo agricolo, non si può pretendere che si finanzino le corse dei cavalli”.
"Quindi, oltre ad affamare l’intero comparto ippico, a far chiudere 5 ippodromi, a far fallire diverse imprese del settore e a distruggere una filiera che, in anni di appassionato lavoro di allevamento, ha prodotto ottimi cavalli che hanno promosso il tanto decantato MADE IN ITALY, si devono anche sentire delle dichiarazioni false da parte di un Ministro della Repubblica che, per raccattare voti in campagna elettorale, ribalta la realtà.
"I soldi non pagati da Giugno 2012 non sono una regalia o un finanziamento dello Stato per far svolgere le corse dei cavalli. Sono una percentuale stabilita per Legge su quanto prodotto dal settore ippico e già incassato dallo Stato. Un importo che per il 2012 si aggira intorno al miliardo di euro con cui lo Stato, tra le altre cose, ha mantenuto un proprio carrozzone di sprechi che si chiama ASSI-ex UNIRE con le sue propaggini UNIRE LAB, e-UNIRE e UNIRE TV.
"Tutti devono sapere queste cose , anche gli agricoltori degli altri comparti devono sapere di che tipo sono le promesse del Ministro Catania e quanto siano inattendibili le sue parole. Anche altre filiere potrebbero trovarsi presto a dover far fronte a promesse non mantenute.
Gli Ippici sapranno uscire da questa incredibile situazione ed aspettano con fiducia il nuovo Governo per portare avanti una riforma che li veda artefici del proprio futuro, con una gestione diretta del settore e con soli compiti di controllo lasciati allo Stato. L’Ippica non vuole essere assistita ma non vuole neppure essere derubata e affamata".