La Lega all'ippica del sud: Noi oppure il buio completo
LEGA IPPICA ITALIANA comunica: Lo scopo dell’incontro a Napoli era quello di chiarire molti punti e di illustrare la situazione del cammino politico del progetto di Lega Ippica Italiana e, complessivamente, si può dire che il fine, prefissato di comune accordo con il presidente Upt Gragnaniello, è stato raggiunto. Organizzato dall’Unione Proprietari Trotto presso l’Hotel San Germano di Napoli, il convegno, infatti, ha visto la partecipazione di moltissimi operatori campani mentre, per il comitato Pre-Lega, erano presenti l’ingegner Tomaso Grassi, Francesco Farina e Gianmarco Venturi.
"Tutto è iniziato con qualche contestazione ma, poi, una volta illustrata concretamente la situazione, si è arrivati a tracciare quella che sarà la strada da percorrere: .
"Questi, in estrema sintesi, i concetti espressi dall’ingegner Grassi e che sono stati recepiti dagli operatori campani, i quali si sono impegnati ad incontrarsi fra loro nel giro di pochi giorni per poi mandare, a stretto “giro di posta”, le loro adesioni al Progetto. Il che, per la valenza dell’ippica del sud, che incide in maniera importante in tutto il sistema, rappresenta un fattore determinante per il successo dell’iniziativa. Siamo vicini ad un appuntamento con la storia, quello che, finalmente, consentirà al settore di potersi gestire autonomamente: mai come ora, di fronte alla politica, è necessario mostrare una completa unità di intenti delle categorie, per cui il consenso del sud è non solo auspicabile, ma necessario.
"Scendendo più nello specifico, gli operatori, oltre a manifestare una scarsa simpatia per il nome “Lega”, hanno chiesto quale sarà il destino del sud se il governo, con i suoi provvedimenti, dovesse decretare la nascita di Lega Ippica Italiana. Quanto al nome, come già fatto in altre occasioni, si è spiegato che non ha niente a che vedere con il partito politico, ma si tratta dell’appellativo cui ricorrono tutte le società che gestiscono settori sportivi mentre, per quanto concerne il destino degli ippodromi del sud, sarà lo stesso di quelli del nord e del centro Italia: la nuova gestione dell’ippica, infatti, imporrà dei parametri cui tutti dovranno adeguarsi, dal nord al sud senza alcuna discriminazione territoriale. Insomma, finirà l’assistenzialismo, che ci ha portato a questo stato di cose, e, da domani, saremo, nel bene e nel male, padroni del nostro destino".