Gli Allevatori "bacchettano" il Ministro Catania
LETTERA APERTA delle Aziende di Allevamento sostenitrici del Progetto Unione (o Lega) Ippica Italiana:
"Illustre Ministro Catania,
le scriviamo per dirLe che, per noi Agricoltori che ci occupiamo dell'Allevamento del Cavallo, è inaccettabile il persistere della Sua assenza su questo fronte e, quindi, siamo, molto preoccupati per la Sua posizione, che continua ad essere fumosa ed improduttiva, nei confronti dell’intero comparto. In questi giorni, tra l’altro, Fiera Cavalli a Verona è la concreta testimonianza dello spessore economico del Settore e, nel merito, non abbiamo sentito, da parte Sua, nessuna dichiarazione.
Nell'ambito del Settore Ippico, il fallimento della gestione della politica degli ultimi vent'anni ha portato al disastro economico e anche l'attuale gestione temporanea, che vede il Mipaaf protagonista, risulta sempre più improvvisata ed inadeguata. Gli allevatori non ricevono i loro compensi da oltre sei mesi, la situazione è diventata insostenibile e sarebbe l'ora di fare chiarezza e spiegare la reale situazione finanziaria dell'anno in corso.
Riteniamo sarebbe stato doveroso, da parte Sua, incontrare le Aziende o le Associazioni che rappresentano gli Allevatori, che più volte ne hanno fatto richiesta.
In particolare vorremmo porgerLe le seguenti domande:
- chi pagherà i premi del secondo semestre del 2012 adesso che Assi è stato soppresso?
- dove pensa di trovare le risorse per il pagamento dei premi del 2012?
- chi si accollerà i debiti della vostra gestione del 2012?
- è in atto una riforma di privatizzazione del settore portata avanti concretamente dall'On. Paolo Russo, Presidente della Commissione Agricoltura alla Camera: qual è, di fatto, la Sua posizione al riguardo?
Le segnaliamo che le insolvenze del suo Ministero nei confronti delle Aziende dell’Allevamento Italiano stanno creando situazioni molto gravi: per esempio, la mancanza di liquidità sta inducendo molti allevatori a non dichiarare i prodotti nati per evitare il pagamento delle monte. Il rischio concreto è che, fra due anni, ci ritroveremo senza cavalli per fare le corse e che i nati non dichiarati finiscano al macello. Un vero disastro per un allevamento che è considerato fra i migliori del mondo.
Preoccupati, noi, del futuro delle nostre Aziende, saremmo lieti di ricevere, finalmente, delle specifiche risposte".