Consiglio Unire, Mastella attacca Prodi e De Castro
NEL CORSO della puntata di Omnibus su "La 7", andata in onda martedì 26 febbraio, Clemente Mastella ha attaccato il presidente del Consiglio Prodi e il ministro De Castro per la recente nomina del consiglio d'amministrazione dell'UNIRE: “Io ero al Governo -ha detto l'ex Guardasigilli- e in realtà ero soltanto io, non è che avessi altre cose. In tutte le nomine che sono state fatte io non ne ho avuta nessuna. Ce n'era una, e mi dispiace molto, lo dico a Prodi in questa circostanza. Prima che io lasciassi (il Governo, ndr) era stato nominato un mio amico all'Unione Nazionale Incremento Razze Equine (che è l'organismo che regge il mondo dei cavalli - ndr). Appena io ho lasciato, il ministro dell'Agricoltura. ha fatto un nuovo Consiglio eliminando questo mio amico. Questa è la brutalità della politica che francamente non mi piace".
Mastella si riferiva alla nomina da parte del ministro De Castro del nuovo CdA dell'UNIRE insediato il 21 febbraio scorso nel corso di un incontro al ministero per le Politiche Agricole. Dal Cda è stato escluso Giovanni Mastrocinque, sindaco di Foglianise, paese in provincia di Benevento, indicato in un primo momento e la cui nomina era già stato data come sicura da organi di stampa. "Io non ho avuto una nomina -ha proseguito Mastella- in questo anno e mezzo di nomine fatte dal Governo: nessuna. L'unica che ho avuto quella di questo mio amico, bravo peraltro, perchè è un presidente di banca. Era stato non solo segnalato ma c'era già stato, contestualmente, il decreto di nomina per l'Unire. Poi, stranamente, appena io ho lasciato, lo hanno fregato. Francamente, io non lo avrei mai fatto. Sto denunciando questo sistema che non mi piace".
Il ministro Paolo De Castro aveva raccolto non poche critiche per la nomina di Goffredo Sottile presidente, Filiberto Cecchi vicepresidente, Hans Berger, Romano Colozzi, Francesco Matafù, Lorenzo Soro e Nicola Veronico. In particolare, molti hanno giudicato clamoroso il fatto che nel CdA del massino Ente che governa l’ippica non ci sia nemmeno un rappresentante del trotto o del galoppo.