Capannelle. Gli appassionati chiedono un "numero" a Zacon Giò
ROMA. Ad un mese esatto dalla ripresa dell’attività post lockdown (il primo convegno è stato disputato il 30 maggio), l’ippodromo delle Capannelle per la specialità del trotto propone una delle sue grandi giornate di corse di questo 2020 così stravolto in tutti i suoi eventi. Fa però eccezione il tardo pomeriggio (e prima serata) del giorno festivo (per la sola capitale in quanto si celebrano i Santi patroni Pietro e Paolo) di lunedì 29 giugno quando l’impianto della Via Appia ospiterà, come tradizione, il Gran Premio Tino Triossi (di gruppo 1 per i 4 anni europei) cui va ad affiancarsi da quest’anno il Gran Premio Gaetano Turilli (€. 180,180 – gruppo 1 – mt. 2.100 per cavalli di 4 anni e oltre di ogni paese).
La storia del Gran Premio Turilli è gloriosa, e non soltanto per i nomi di tanti fuoriclasse del trotto che riempiono il suo albo d’oro. L’edizione 2020 che non avrà il conforto della presenza di ospiti stranieri ma vede schierati al via ben tredici concorrenti con tutto il meglio proponibile dal pianeta indigeni e “free for all” (i primi in netta maggioranza essendo in undici contro due soggetti nati in Svezia) appartenenti a scuderie italiane con la stella luminosissima del fresco recorder mondiale in pista da mezzo miglio (l’ 1.09.3 realizzato il 13 giugno a Padova) Zacon Giò.
A dir poco rinfrancato dalla prestazione esplosiva fornita sull’anello patavino, l’indiscusso leader fra i nostri indigeni anziani ha così cancellato con un solo, secco, inequivocabile colpo di spugna i dubbi sorti sulla sua condizione a seguito del deludente quarto posto ottenuto al rientro nella Copenaghen Cup (unica sconfitta del figlio di Ruty Grif nelle quindici corse disputate dal 25 ottobre del 2018 fino ad oggi) . Il vincitore dell’International Trot (nel mese di ottobre allo Yonkers di New York) e del Gran Premio Unione Europea (nel maggio dello scorso anno battendo – uno dei soli tre cavalli riusciti nell’impresa insieme ai francesi Falcao de Lourma e Davidson du Pont – il vincitore del Gran Prix d’Amerique Face Time Bourbon) torna così sulla pista romana dove lo scorso anno trionfò proprio nel Gran Premio Tino Triossi al cospetto dei coetanei della leva 2015 e sarà l’indiscusso favorito dell’edizione 2020 del Gran Premio Turilli. Anche la sorte è stata benigna con l’allievo di Holger Ehlert, che farà naturalmente sempre coppia con Roberto Vecchione, regalandogli un perfetto numero 3 di partenza dal quale potrà proiettarsi come preferisce al comando per poi gestire la corsa al ritmo che il suo interprete riterrà più idoneo al conseguimento del massimo risultato.
Presentazione G.P. Triossi
In quella che è sicuramente una delle migliori giornate in assoluto del trotto d’estate, il meglio della generazione 2016 dell’allevamento italiano si troverà a confronto nel Gran Premio intitolato a Tino Triossi, personaggio importante dell’ippica romana, già gentleman, Presidente dell’Anact e protagonista degli anni d’oro dell’ippodromo di Villa Glori. Tredici i concorrenti al via la metà dei quali allenati dal team Gocciadoro; corsa stimolante ma che indubbiamente è anche l’occasione per un nuovo confronto tra i due soggetti sinora più in vista della generazione: il vincitore del Derby Alrajah One e quello dell’Orsi Mangelli Axl Rose.