Assogaloppo "boccia" il Ministro Catania
ASSOGALOPPO, associazione presieduta da Fabio Carnevali, comunica: "…e per fortuna che il Ministro Catania doveva esserci vicino. Nella improvvisata conferenza stampa di ieri ha fatto più danni dello Tsunami, manifestando, oltretutto, una pessima conoscenza del settore e dei suoi acerrimi nemici. Vogliamo credere che le assurde affermazioni del Ministro che attribuiscono le cause del deterioramento dell’ippica e lo svuotamento degli ippodromi alla scarsa credibilità del settore e il calo delle scommesse a ragioni diverse da quelle reali, siano figlie di un momento di confusione, speriamo non indotta, e abbiano un seguito molto più qualificante, anche per il Ministro stesso, che di “tecnico” ha dimostrato davvero pochino.
"Sì, perché, caro Signor Ministro, percentuali di prelievo esagerate, scommesse obsolete, rete di raccolta intasata da altri giochi, nessuna visibilità sui Media, nomine presso l’Ente preposto e all’ U.N.I.R.E.LAB (Antidoping), leggi come la 200 (abbuono dei famosi minimi garantiti) mancate escussioni delle fideiussioni per le agenzie inadempienti, mancata promozione del prodotto ippico, sono figli della politica (con la p minuscola) e non responsabilità di chi si alza alle 5 tutte le mattine per mettere in moto una macchina che, fin quando la politica non ci ha messo le mani, funzionava egregiamente e portava a “spasso” tutti, ed oggi, dopo averla volutamente sabotata, qualcuno vuole definitivamente rottamare.
"Intanto, però, le Sue offensive risposte ai nostri problemi hanno di fatto azzerato, almeno momentaneamente, tutto il lavoro fatto negli ultimi mesi da quel Comparto Ippico che era riuscito a centrare obiettivi importanti: l’unità di intenti da parte delle categorie rappresentate, il chiarimento delle cause scatenanti la crisi e, soprattutto, l’indicazione del percorso da intraprendere per ricominciare a sperare.
Grazie, Signor Ministro.
"Adesso lo sforzo dovrà essere ancora maggiore, per rimettere ordine e giungere al 12 Gennaio (conferenza stampa e manifestazione a Montecitorio) con la giusta incisività e con la consapevolezza che l’Ippica potrà salvarsi solo ora.
Ora o mai più."