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Rieducare i cavalli da corsa ad altre discipline e donare loro una seconda vita fuori dalle piste è possibile. Non basta solo parlarne, bisogna agire, prendere spunto da chi ci è riuscito e capire quale sia la chiave del successo in questa non facile impresa.
La postura, la forma e la disposizione del corpo nello spazio costituiscono indicatori significativi dello stato emozionale di un individuo e della sua capacità di esprimere e percepire emozioni. Sebbene solitamente ci affidiamo agli occhi per una prima valutazione, è importante notare che l'intero corpo contribuisce alla comprensione delle emozioni di persone e animali che ci circondano.
“Ascolta il tuo cuore”, “Mettici il cuore”, “Butta il cuore oltre l’ostacolo” sono solo alcune delle espressioni che usiamo quando parliamo di qualcosa che ci coinvolge emotivamente in modo molto profondo.
“I numeri primi sono divisibili soltanto per 1 e per se stessi. Se ne stanno al loro posto nell'infinita serie dei numeri naturali, schiacciati come tutti fra due, ma un passo in là rispetto agli altri.” (da “La solitudine dei numeri primi” di Paolo Giordano)
Si dice che la mano sia l’estensione del cuore ed è vero. Attraverso il tocco passa l’emozione che spesso diventa curativa. La riflessologia rientra nelle pratiche olistiche che stimolano l’intelligenza del corpo e la sua capacità di autoguarigione attraverso il tocco. Utilizzata da millenni sull’uomo è di grande beneficio anche per gli animali. In questo caso parliamo di cavalli e di riflessologia per i cavalli.
Mi piace camminare, e ho la passione per i cavalli. Non mi piace montarli, non lo faccio più da molto tempo. E tra le attività che si fanno al Bosco del Branco (Gornate Olona) insieme a Barbara Valentino, Tecnico di Equitazione Etica, c’è camminare insieme al cavallo! La mia preferita. Un’attività tanto semplice quanto coinvolgente, sia per l’umano sia per il cavallo. Per camminare insieme ad un cavallo non c’è bisogno di molta attrezzatura, bastano una capezza, una lunghina, un bosco o un prato.
È un caldo pomeriggio di metà febbraio a Cascina Martina. I cavalli sonnecchiano o brucano distrattamente il fieno distribuito nei vari angoli del loro spazio. Sto aspettando una ragazza, mi vuole conoscere per approfondire il tema della Riflessologia. Mi aspettavo che venisse da sola, e invece arriva con il suo bimbo di 5 anni, un piccolo cucciolo d'uomo di nome Dante.
Una curiosità inesauribile mi accompagna da sempre e spesso mi porta a scrutare orizzonti apparentemente lontani da me e dal mio vivere quotidiano. Dico apparentemente perché alla fine del percorso trovo sempre un filo conduttore che mi riconduce “a casa” e che aggiunge tasselli di esperienza e di conoscenza da cui attingere nei momenti di bisogno. Sono di rientro da due giorni di “Corso di lavoro agricolo con cavalli da tiro” presso l’Azienda Vitivinicola del Castello di Tassarolo passati insieme a due bellissimi cavalli francesi razza Trait Comptois: Cirus e Titouan.