Trotto, i professionisti di tre Associazioni
ribadiscono il loro no alla Lega Ippica
TRE ASSOCIAZIONI di professionisti del trotto (ANAGT presidente Gabriele Baldi, ARTI presidente Roberto Faticoni, FENGAT presidente Pasquale Esposito) in un comunicato spiegano perchè "sono contrari al progetto della Lega ex
Confindustria. Da tanti anni si parla di classificazione degli Ippodromi: è una cosa giusta ,necessaria ma va fatta in maniera equa e non come propone l'on. Brandolini. A tal proposito va ricordato che alle nostre domande nel convegno di Montegiorgio l'on. Brandolini non ha mai risposto.
"Ma facciamo un passo indietro e illustriamo il progetto. Numero X di ippodromi di prima scelta non più di sei-sette-otto; questi avranno circa l’80% del monte premi e di tutto il denaro a disposizione. Il 20% restante dovrà bastare per gli altri 30/35 ippodromi, ciò significa che questi Ippodromi dovranno chiudere. Ma il problema non è limitato solo agli Ippodromi, dovranno cambiare mestiere anche i guidatori e gli allenatori che non fanno parte dell’élite e che gravitano nell’ambito di questi ippodromi. Non solo, si spezzerà tutta la filiera ippica dai proprietari agli allevatori in quanto per produrre il numero di cavalli necessari per 6/8 ippodromi saranno sufficienti un numero ristrettissimo di allevatori. Come dice Carraretto ”quelli che contano”,vuol dire che si salveranno i primi 30/35 guidatori e i primi 6/7 allenatori, i restanti dovranno cambiare mestiere!!
Questo spero sia chiaro per tutti. Parliamo dei professionisti che abitualmente risiedono in Ippodromi di categoria B vale a dire, partendo dal Nord, Trieste, Treviso, Padova (ammesso che riapra), Ravenna, Modena, Montecatini, Albenga, Montegiorgio, Aversa, Pontecagnano, Foggia, Taranto, San Giovanni Teatino, Garigliano (se è saltato qualche nome, ciò non è voluto). Tralasciamo per il momento Bologna e Cesena non perché abbiano i requisiti di prima fascia, ma perché essendo di proprietà del “padre padrone Tomaso Grassi”, a parte i racinos di prossima costruzione e le corse virtuali da ottobre, qualcosa di meglio verrà elaborato.
"Le aperture fatte dalla Lega Ippica nei giorni scorsi sono aria fritta,infatti si propone il 50% delle entrate per tutta la filiera ippica senza precisare a chi i soldi andrebbero e come. Teoricamente potrebbero essere sempre assegnati agli Ippodromi d’Elite e pertanto non cambierebbe niente,anzi vi sarebbe un peggioramento, mentre il restante 50% sarebbe per gli “organizzatori”.
"Falsita' sono state scritte dal presidente dell’Agit quando ha affermato di non essere stato messo al corrente dei comunicati. E’ stato infatti lo stesso Gabriele Baldi a chiamarlo cosi come ha chiamato tutti gli altri presidenti di categoria. “Gli ho telefonato per chiedere il suo benestare – ha dichiarato Gabriele Baldi- ma non ho inviato il testo completo via e-mail in quanto Dall'Olio (presidente AGIT) si avvale dell’informatica del suo vice Sabina Breccia, simpaticissima parente stretta dell’ideatore della Lega…"
"La cosa più semplice è fare critica senza avere nulla da proporre ,mentre noi abbiamo proposto a chi di dovere un piano ben definito che riproporremo al Senato e che contiene ciò che per noi necessita fare per salvare e rivitalizzare tutta l’Ippica e non solamente tre o quattro persone".