Trotto a Bologna. Una francese domenica sfiderà Vitruvio nel GP Continentale
BOLOGNA. Domenica l’Arcoveggio festeggia l’edizione numero 70 del Gran Premio Continentale, prova faro per i quattro anni internazionali, programmata sulla distanza dei duemila metri. Sfida di notevole valenza tecnica e il cui albo d'oro regala magiche suggestioni all’apparire di nomi altisonanti che vanno dalle lady Newstar e Une De Mai, vincitrici tra ali di folla festante ed una tribuna stipata all’inverosimile, alle star indigene sino agli scandinavi Noras Bean e Poet Broline. La pista di Bologna, caratterizzata da un perfetto disegno che ne esalta scorrevolezza e spettacolarità, proprio nel 2017 vide la consacrazione al ruolo di campione del toscano Urlo dei Venti, ammirato vincitore al tempo di 1.11.5, record della corsa ma soprattutto limite europeo per un 4 anni sulla media distanza in anello da 800 metri.
La pista dei record domenica sarà calcata da un autentico parterre de roi capeggiato dall’indigeno Vitruvio e dalla francese Epona Du Passage. L’indigeno del team Gocciadoro torna sul palcoscenico di una prova d’élite con un prezioso palmares, che conta su Breeders Course, Orsi Mangelli e, in questa annata, il trittico Città di Torino-Gp dell’Unione Europea e Triossi. Vitruvio è al rientro ma numero, statura atletica e momento straordinario della scuderia ne fanno il punto di riferimento della corsa.
L’ospite francese, Epona Du Passage, con Aymeric Thomas a bordo, è già nota da noi per il bel primo piano nell’Antonio Carena ad inizio estate. La giumenta transalpina manca dalle piste da quel 29 giugno ma è soggetto di valore dal finish importante. Nello schieramento italiano, accanto alle altre due pedine del team Gocciadoro, la laureata delle Oaks Venusia Ek, affidata a Pippo Gubellini, e alla vincitrice del Nello Bellei, la già derbywinner Valchiria Op (confermato in sulky Roberto Andreghetti), vanta estimatori Voltaire Gifont, atletico performer che Cristian Rizzo riporta in Italia dopo valida campagna francese. C’è fiducia in scuderia come spiega bene anche la scelta del top driver Enrico Bellei. Nella starting list del fondamentale confronto dell’Arcoveggio trovano posto anche la rivelazione dell’anno Very Joy, lo stacanovista Venanzo Jet, un soggetto a freccia in su come Victor Ferm, quel Vessillo As che con il nuovo training di Holger Ehlert ha dato segnali di risveglio, per concludere la sfilata dei concorrenti dietro l’autostart con il biondo Vernissage Grif e il locale Vincent Zs, guidato dal bolognese doc Maurizio Cheli.