Tra San Patrignano e Fieracavalli è nato un amore
TUTTA NEL SEGNO del fair play la domenica conclusiva a San Patrignano. Voci di corridoio – quello che divide una fila di box dall’altra, nel nostro caso – hanno riportato infatti sempre più spesso del progetto Ride Fair. Per saperne di più abbiamo fatto quattro chiacchiere con Eleonora Ottaviani.
«Si parla tanto di doping e di maltrattamenti nell’equitazione – ha spiegato la show director del Csi –. Ride Fair è un progetto portato avanti dal Riders Club e da alcune federazioni volto a favorire l’educazione equestre e la consapevolezza dei cavalieri. Un gruppo di lavoro è all’opera per stilare le linee guida di un percorso che deve iniziare fin dalla prima lezione in sella. È questo, infatti, il momento giusto per insegnare il rispetto per il cavallo. L’allievo deve imparare subito che non si tratta di un gioco oppure di un mezzo meccanico bensì di un essere vivente del quale è responsabile e che condivide emozioni ed esperienze nel quotidiano e in gara. È fondamentale che fin dalle prime uscite il cavaliere capisca quanto la calendarizzazione degli impegni, i programmi e i trasporti possano influire sulla salute e sul benessere del cavallo. I risultati agonistici dipenderanno in gran parte da quanto saprà dosare le energie del suo compagno di gara. Inoltre, è necessario stabilire con precisione e insegnare la differenza tra “sano” e “fit to compete”, ovvero in condizione di gareggiare, e che cosa significano uso e abuso di farmaci e le relative conseguenze. Il progetto Ride Fair si concretizzerà prossimamente in un libro che sarà presentato in occasione di Fieracavalli di Verona, manifestazione che proprio in questi giorni ha consolidato il proprio “gemellaggio” con il concorso internazionale della comunità riminese».
E dalla correttezza in campo al sociale il passo può essere breve. WeFree è il nuovo slogan con cui San Patrignano presenterà dal prossimo settembre tutte le sue attività di prevenzione. E nella comunità fondata da Vincenzo Muccioli è in programma il prossimo 10 ottobre il 1° WeFree Day, una giornata di incontri e discussioni tra relatori di tutto il mondo e centinaia di giovani sui temi del disagio, dell’emarginazione, dell’educazione e della sostenibilità.
Per il campione olimpico di Hong Kong 2008 (ricordiamo che le competizioni equestri, per motivi di sicurezza veterinaria, non si sono svolte a Pechino ma presso gli splendidi impianti ippici del Jockey Club dell’ex protettorato britannico, ndr) Eric Lamaze, canadese, è la prima volta a San Patrignano. E non ha che parole di grande ammirazione.
«Un concorso bellissimo, in assoluto tra i migliori. Ottimo il campo in erba, meravigliosamente elastico, perfetti i percorsi e tutta l’organizzazione delle scuderie dove, nonostante il caldo, i cavalli stanno molto bene. Purtroppo non ho avuto il tempo di visitare la comunità ma ho comunque potuto apprezzare lo straordinario lavoro che si fa qui con i ragazzi. Tutto lo sport offre un grandissimo aiuto per affrontare e superare i disagi. Inoltre, il contatto con gli animali e, nell’equitazione, con il cavallo, ne amplifica ulteriormente la portata. Quanto realizzato a San Patrignano è davvero eccezionale».