St Tropez, un weekend molto particolare!
“Bonjour, bienvenue au Club 55. Voici votre matelas bord de l’eau avec son parasol, voulez vous quelque chose à boire?”
La mia giornata inizia così, a pochi metri dal bagnasciuga di una delle spiagge più famose del mondo, plage de Pampelonne a Ramatuelle. La sabbia qui non fa mai polvere e l’acqua è cristallina. A poco a poco in rada cominciano ad apparire yacht dalle dimensioni imbarazzanti e velieri da sogno. Approfitto della tranquillità di questa mattinata per fare due passi, fa fresco.
Alla mia destra i beach club più esclusivi, ognuno col suo ristorante e la sua riserva di bottiglie di champagne.
Dal mare arriva un tender, che è in realtà un piccolo splendido motoscafo. Si avvicina al molo. Sbarca un ragazzo in polo e shorts con una grossa valigia, poi aiuta una elegante signora dal cappello a larghe tese e la sua bambina. Entrambe i capelli lunghi e sciolti, vestite allo stesso modo in perfetto stile tropezienne ....per ultimo sbarca un uomo in camicia azzurra e pantaloni bianchi in scarpe da ginnastica e calzettoni blu lunghi...il look è inconfondibile, si tratta di un cavaliere. Ma cosa ci fa un cavaliere pronto per la gara che sbarca da uno yacht in spiaggia a St Tropez? Attend, je rêve.... sono a due passi dal Longines Athina Onassis Horse Show, tappa del Global Champions Tour. Lo so, è difficile da credere, ma non lo sapevo. Sono qui per un weekend e guarda caso, è proprio quel weekend. Dalla spiaggia non si vede nulla, niente rivela la struttura del concorso. Ho sempre l’IPad con me, cerco il sito web dell’evento, programma e orari. Alle 16.35 inizierà la categoria più grossa della giornata, Il Prize Julius Baer, gran premio da 1.50m.
La prospettiva di assistere ad un evento simile per puro caso fa sì che le poche ore che mancano si consumino come ghiaccio al sole....
Raggiungo il coreografico ingresso dell’LAOHS, e la magia continua.
Questi luoghi sono il regno del bello. Gli stand della maison Hermes si possono trovare anche altrove, ma l’allure che ha il pubblico di St Tropez, è unica al mondo. Oggi, venerdì, l’ingresso è gratuito, tribune comprese; posso assistere alla categoria da bordo campo. Mentre mi giro per un attimo incrocio lo sguardo di una fotografa che mi immortala, complice il mio largo cappello bianco e gli occhiali da sole che avevo con me per la spiaggia. Sta succedendo davvero, non posso crederci....
Nel frattempo è entrato in campo Ludger Beerbaum, uno dei tantissimi grandi cavalieri presenti qui.
La location dai colori bianco, blu e legno insieme al forte vento danno la sensazione di essere su una nave. Ombrelloni svolazzanti, il riflesso dato dal mare e la sabbia silicea abbagliante metterebbero a dura prova anche i cavalli più esperti. Proprio davanti a me un oxer su fosso, il numero 12. Una raffica di vento si trascina il fosso di almeno un metro oltre la seconda barriera dell’oxer, non c’è modo di rimetterlo a posto prima che il cavaliere che sta affrontando il percorso si presenti sulla linea. Il cavallo salta come se niente fosse, per fortuna. Ma ecco che fai il suo ingresso il nostro Alberto Zorzi con Ulane de Coquerie! Il fosso continua a muoversi come se avesse vita e la cavalla si spaventa e scarta appena entrata in campo. Speriamo bene...il fosso viene finalmente zavorrato con della sabbia da un assistente di Uliano Vezzani a mani nude in una disperata corsa contro il tempo, e Alberto taglia le fotocellule di partenza.
L’equitazione è l’espressione massima dell’eleganza senza tempo, e in un contesto come questo dove ogni dettaglio è attentamente curato, diventa pura poesia. Il cavaliere nazionale ha uno stile impeccabile, quella classe naturale che rende il gesto tecnico stilisticamente perfetto.
A questi livelli tutti hanno la tecnica, ma non necessariamente lo stile. Un cavaliere bello da guardare in sella ha quasi sempre una marcia in più. Ulane de Coquerie è ammessa al barrage dopo aver volato su tutti gli ostacoli. Incrociamo le dita. Non ho fatto in tempo a vedere il percorso base di Lorenzo De Luca e De Flipper, ma vedo il suo nome apparire tra le zero penalità sul tabellone. Promette bene!
Un vero peccato per le 4 penalità di Piergiorgio Bucci e Casallo Z al percorso base, partito tra i primi di cui mi sono persa il giro.
Io e il mio compagno accediamo al bar per prendere una piscine, cocktail alla moda di qui, a base di rosé (siamo nell’AOC Côtes de Provence, a meno di un km ci sono diversi domaine e chateau) e ghiaccio. Non c’è confusione, la giusta quantità di pubblico squisitamente educato e senza un solo colore o accessorio fuori luogo. Il percorso base volge al termine, in barrage i nostri due cavalieri tricolori e l’agguerrita concorrenza di Simon Delestre, Anna Kellnerova, Olivier Philippaerts, Harry Smolders, Scott Brash...inizia un barrage molto avvincente dove Zorzi e De Luca firmano due splendidi e velocissimi sans faute ... ma Simon Delestre è più veloce, di ben due secondi. La categoria si conclude con un po’ di amarezza da parte mia... mentre guardo distrattamente gli efficientissimi assistenti di campo smontare il percorso e tirare il campo in modo veloce e coreografico, ecco che intervistano Lorenzo: ma ha vinto! In seguito scopro che Simon Delestre è stato squalificato a causa di una fiaccatura da sperone. Ben fatto. Una vittoria comunque meritatissima e un podio azzurro come i riflessi del mare di St Tropez. Sono al settimo cielo. Un regalo inaspettato, un’emozione indimenticabile.