Sport e cultura, talk show per un'equitazione che guarda al futuro
Sport, cultura e solidarietà”, questo il titolo del talk show organizzato dall’Associazione Sport & Cultura fondata dall’Avvocato Marco Di Paola, presso la Scuola dello Sport del CONI a Roma, lunedì 30 maggio.
La voglia di dare un contributo al mondo equestre, voglia nata da una grande passione per l’equitazione, è il motore che ha dato vita a questa serie di incontri, di cui il primo a Roma, dove vengono affrontati diversi argomenti, di cui il principe è quello di cambiare la gestione federale sportiva per rispondere al nuovo pubblico di massa che, ormai, costituisce il grande bacino d’utenza delle diverse realtà sportive.
Il binomio Sport & Cultura è fondamentale per Di Paola il quale crede che solo rivisitando e aggiornando i modelli organizzativi dello sport Federazioni e CONI potranno dare la giusta risposta a tutti i nuovi protagonisti del mondo sportivo, come afferma l’Avvocato: “oggi tutte le persone fanno sport, tutte le famiglie ormai dedicano una parte del budget familiare allo sport e tutti gli atleti fanno attività agonistica, anche se amatorialmente, quindi le Federazioni devono riuscire a dare una risposta adeguata a questa nuova realtà. Senza una concezione diversa di Federazione, una concezione moderna, rischiamo che queste implodano”.
Lo sport non è solo attività fisica, al contrario genera un’intera filiera economica che ha bisogno di strategie e obiettivi di investimento concreti. Non è più possibile prescindere dall’esigenza di creare risorse economiche per poter andare avanti, per questo ogni Federazione ha bisogno di operatori professionali che devono essere tutelati, i volontari non sono più sufficienti.
Molti gli ospiti presenti nel talk show, condotto da Francesco Giorgino, testimonianze che hanno delineato un percorso verso quella che è una possibilità concreta di cambiare in meglio la gestione dello sport, che ha coinvolto gli ospiti anche emotivamente grazie ai racconti di grandi atleti italiani del passato e del presente.
Grazie al dibattito tra dirigenti federali e il Vice Presidente del CONI, Luciano Bonfiglio, si è cercato di indagare gli attuali modelli organizzativi con il fine di iniziare a comprendere quali possano essere le modifiche e i cambiamenti necessari per poter rispondere alle nuove utenze presentando a grandi linee il progetto delle Federazioni future, più attente alla massa e impostate anche come realtà imprenditoriali e manageriali. È stata manifestata, inoltre, la necessità di aggregare sport associati per rendere più fluida e funzionale la realtà sportiva.
Un cammino arricchito dalla consegna di un premio speciale per una campagna sull’autismo, il premio ASI Territorio Comune per normodotati e non, consegnato alla presidentessa dell’Associazione Sportiva Dilettantistica “L’Equitazione per tutti”, Claudia Vinti, con la presenza di Luca Pancalli, Presidente del Comitato Italiano Paralimpico.
Lo sport sta cambiando ed è cambiato molto e lo dimostrano le testimonianze dei grandi campioni italiani saliti sul palco. Mauro Checcoli, due medaglie d’Oro alle Olimpiadi di Tokyo e ideatore dell’Accademia Caprilli, ha ribadito l’importanza di un team di tecnici e assistenti professionalmente formati, solo con una squadra eccellente l’atleta può ambire ai massimi vertici sportivi. In particolare per quanto riguarda gli sport equestri è imprescindibile la conoscenza approfondita della mente del proprio cavallo, atleta fondamentale del binomio. Le cose cambiano ma, come dimostrano le parole di Stella Bennati, promessa italiana del completo, a rimanere un principio saldo del nostro sport è proprio la sintonia del binomio, il filo che lega insieme cavallo e cavaliere, senza questa reciproca fiducia e comprensione è impensabile emergere nell’equitazione.
La grande partecipazione del pubblico a questa iniziativa certifica l’importanza dei temi trattati e il bisogno di un concreto cambiamento dei modelli attuali per poter riportare il tricolore in alto nelle classifiche mondiali ma, soprattutto, per rendere fruibile lo sport a tutti, favorendo l’integrazione, facilitando l’avvicinamento dei giovani per creare nuove leve sportive nazionali.