Sopot, il Gran Premio conferma la buona qualità degli azzurri!
Erano 13 gli ostacoli del gran premio di Sopot. Con gabbia, doppia gabbia al n° 12 e riviera.
Vedendo il percorso mai avrei pensato che sarebbero usciti 17 netti al percorso base.
Direttore di campo il tedesco Olaf Petersen.
Micidiale una riviera al n° 4, seguita da una gabbia di dritti giallina, arancione.
Un sacco di errori e pure brutte piantate, sulla immane riviera (più’ di 3,50), color bleu acceso. Pochi errori sulla gabbia di dritti. Il che sta a riprova della qualità’ del lavoro che hanno raggiunto i binomi in circolazione a questi livelli, rientravano come delle molle agli ordini.
Non sono cavalli, sono aeroplani ben educati.
Molto severa la doppia gabbia finale al n°12 , seguita da un dritto come n° 13. Il percorso, misurato a 400 al minuto ha visto parecchi fuori tempo, soprattutto tra i primi dei 50 binomi partenti.
I nostri al percorso base: la prima è’ Giulia Martinengo Marquet su Princy, che monta sempre meglio, se è’ possibile. Le quattro penalità di Giulia al n° 7 sono state
provocatore dagli addetti al campo...una marea, con bastoni e rastrelli in mano che cincischiavano vicino alla riviera posizionata vicino e di fronte al n° 7 e che hanno spaventato il cavallo di Giulia che ha buttato a terra di colpo le quattro gambe. Eh! Per dindirindina! Non si fa accusi’. Il netto di Emilio è stato una pittura che mi ha inorgoglito...amor patrio. Che bravura! Tanto per cambiare molti complimenti a Michael Cristofoletti, per la precisione con cui ha montato nel percorso base. Abbiamo un atleta da prima squadra e Melony è affiatatissimo con lui. Ottava Meraviglia ha svolazzato il percorso base. L’arietta fresca di Sopot piace al cavallone Caspar, la riviera , si sa, meno. Emanuele Gaudiano non l’ha lasciato discutere...pronti e via...A Caspar non è piaciuto per niente essere acchiappato. Ha abbassato la schiena e l’errore è’ venuto sul largo n° 9 vicino alla porta. Difficile, molto difficile questa carta. Criticare Duccio Bartalucci o Emanuele Gaudiano sarebbe un errore. Stiamo a vedere che ci passa il convento. A mio avviso Duccio ed Emanuele son bravissimi entrambi, ripeto, con quel che passa il convento. Un netto prezioso al primo giro in coppa a Roma Emanuele Gaudiano l’ha fatto. Se dovessi dire che Caspar mi piace assai, oggi, con quello che c’è in giro direi una bugia.
Gli impegni del 2018 sono tanti. Non ci sono solo le coppe ed i gran premi della prima divisione Longines. Difficile dicevo, tenere il passo . E’ difficile pure convincere atleti professionisti a scegliere concorsi in cui il montepremi è’ più’ basso di altri.
Ricordo che l’anno scorso guardando i cavalieri internazionali impegnati nelle varie prove del circuito Longines notavo che i nomi famosi non erano molto presenti. Capisco benissimo...fatiche e meno quattrini che altrove.
Poi nella finale di Barcellona sono rispuntati e noi lì’ siamo arrivati cotti.
Ed ora toccherà’ pure qualificarsi.
Tornando al gran premio di oggi vediamo i 17 al barrage: con quel cavallo con il collo taurino, e con la testa storta , Castello, Henrik Von Eckermann partendo tra i primi ,a pancia a terra non si è fatto acchiappare da nessuno.
Seconda l’amazzone americana Margie Goldstein-Engle sul suo meraviglioso Royce di 14 anni. Terzo il cavaliere polacco Jaroslaw Skrzyczynski e quarto un altro cavaliere polacco elegantissimo: Wojciech Wojcianiec.
Per parlar dei nostri: Emilio Bicocchi ci ha provato, una girata non gli è’ riuscita ed ha fatto errore. Michael è stato sorpreso da una larghezza di un largo ed ha toccato di posteriore. 16 le penalità di Paolo Paini. Non saprei che dire , sembrava un altro binomio rispetto a quello del percorso base.
Interessante vedere Fibonacci montato brillantemente dall’amazzone americana Lillie Keenan che lo interpreta benissimo. Favoloso il grigio Buettne’s Minimax di Janne-F. Mayer che termina il gran premio con due percorsi netti. Evelina Tovek , la proprietaria di Castello, ha presentato un altro cavallo diverso da quello di Roma e pure lei ha portato a termine due percorsi netti.
Sempre bravissima Malin Baryard-Johnsson con un errore al barrage, tirando la gara. Mi ha impressionato il cavallo Landano OLD del cavaliere tedesco Mario Stevens; fantastico il grigio KWPN di10 anni Dady Cool del cavaliere dell’Unione Sovietica Vladimir Beletky, una palla di cannone ben montata.
Simpatico e competente il pubblico che riempiva le tribune che circondavano il campo ricavato nel bel ippodromo degli anni 20 a 15 minuti a piedi sotto i viali dalla bella cittadina di Sopot sul mar Baltico, vicino a Danzica.
Sabato , altre gare, ma dobbiamo concentrarci e fare il tifo per la coppa di domenica, dove bisogna attaccare alla grande. La nona posizione, l’ultima, insieme alla Svezia, della classifica Longines della prima divisione, non ci aggrada. Ci sono tutte le possibilità’ di fare benissimo e rimontare posizioni, pure se i nemici sono agguerriti.
La classifica di oggi: 1) Henrik von Eckermann, 2) Margie Goldstein-Engle, 3) Jaroslaw Skrzyczynski , 4) Wojclech Wojcianiec, 5) Denis Nielsen