Società di Corse-Mipaaf, dominano incertezza e caos
ANI, COORDINAMENTO IPPODROMI, FEDERIPPODROMI, UNI comunicano
“Le Società di corse rappresentate dalla scriventi Associazioni, ad oggi, non hanno conoscenza della Convenzione che regolerà il loro rapporto economico/giuridico con il MIPAAF e, fatto ancora più grave, considerato che la Corte dei Conti ha osservato l’illegittimità dell’accordo “decretato” dal MIPAAF, svolgono la propria attività dall’inizio del 2016 senza contratto.
La scelta del MIPAAF di programmare e far svolgere l’attività ippica in assenza di un regolare rapporto contrattuale con le società di corse, appare illegittima (possono ritenersi valide le autorizzazioni amministrative per l’esercizio dell’attività delle corse e per la raccolta delle scommesse???) e le scriventi ritengono il Ministero responsabile e complice consapevole di ogni conseguente situazione imprevista o evento dannoso.
Le Società di corse, a norma di legge, considerano prorogato sotto ogni aspetto - compreso quello economico - il rapporto contrattuale in essere nel 2015.
Il percorso intrapreso dal Ministero di procedere con “atti unilaterali” oltre ad essere in contrasto con il dettato del Consiglio di Stato, come interpretato dalla Corte di Cassazione e dall’Agenzia delle Entrate, snatura l’istituto “dell’accordo sostitutivo” che prevede una attiva partecipazione della “parte privata” nel “procedimento amministrativo” e che si basa sulle norme del Codice Civile in tema di “Contratti ed Obbligazioni”.
Nel corso del 2015 il Ministero ha modificato più volte l’impostazione dei rapporti: prima “sovvenzione” poi “corrispettivo” e poi nuovamente “sovvenzione”. Tutte decisioni che hanno visto più di un rilievo da parte della Corte dei Conti.
Le scriventi Associazioni aspettano ancora di essere convocate dal Ministero sul tema delle “risorse” aggiuntive a quelle attualmente previste in bilancio (quote PREU e disponibilità sul c/c ex Assi). E’ inspiegabile che pur in presenza di “fondi”, ben individuati, si comprima il “montepremi” e si taglino i “corrispettivi” alle società di corse per i servizi resi. Il rifiuto del confronto, da parte dei soggetti che hanno la responsabilità di gestione del settore, è priva di giustificazione.
Le Società di corse ribadiscono, con forza, che qualsiasi riduzione delle risorse (che sono già dimezzate rispetto al 2011) non è accettabile perché comprometterebbe la continuità aziendale delle società – le perdite abbatterebbero il patrimonio netto - e non si potrebbero garantire, al pubblico ed agli operatori, servizi idonei e nel rispetto delle normative sulla sicurezza. Si comprometterebbe, altresì, la normale raccolta delle scommesse.
Il MIPAAF, con l’adozione di atti (anche unilaterali) che prevederebbero risorse insufficienti, si assumerebbe la responsabilità della “chiusura” del settore con gravi conseguenze su migliaia di “famiglie” e per la vita dei “cavalli”.
Roma, 11 marzo 2016