Sicurezza emotiva fondamentale nell'incontro con cavallo
La relazione UOMO-CAVALLO è un lavoro prima di tutto su se stessi. Quei blocchi dell’anima, del subconscio scompaiono quando vi è un dialogo, un’attenzione pari ad attrazione del cavallo verso l’uomo.
Il 24 e 25 Luglio al Circolo Ippico Mangruyo, a Ponte nelle Alpi, Belluno, abbiamo assistito a un corso dell’Horsemanship Sergio Matteoni che sta divulgando il Metodo Parelli in tutta Italia.
La visibilità di molti sistemi che presuppongono la spiegazione di come comunicare con il cavallo nel modo giusto, ora, sono molto più divulgabili attraverso la comunicazione digitale.
Si viene affascinati dalle locandine, dalle preview video ma … assistervi o parteciparvi beh, è tutta un’altra storia o un altro mondo!
Ai piedi delle Dolomiti, in un contesto panoramico di vera eccezione, con un clima sicuramente confacente al lavoro con i cavalli la curiosità ha avuto un appagamento dimostrativo.
Si può fare! Si può imparare a dialogare osservando e individuando movimenti che ci permettono di capire chi abbiamo difronte.
Il tema era lavorare da terra naturalmente per comprendere il linguaggio dei cavalli.Padroni del proprio io, per essere in Con-tatto con il cavallo. Funziona proprio così!
I blocchi, le paure insite in se stessi sono visibilmente specchiate nel compagno di fronte: il cavallo.
Sono state due giornate intense dove la passione e la competenza di un uomo hanno arricchito di esperienza i partecipanti. Percentuale maggiore al femminile. Come mai è stato chiesto al docente. La risposta fa pensare …
La quota rosa ha una parte di “love” maggiore rispetto a un uomo e il percorso formativo del migliorarsi è insito per accrescere il rapporto verso l’animale. La donna vuole un dialogo e un approccio amorevole col cavallo, non solo di leadership, caratteristica peculiare degli uomini con l’approccio sicuramente più dominante verso la preda.
Un metodo, una filosofia, un approccio, nuovi orizzonti per scoprire il cavallo.
Per chi si avvicina all’animale non conoscendolo sarebbe proprio uno start utile e sicuramente formativo. Con la dimestichezza da terra del nostro partner, salirci in sella verrà da sé senza inibizioni.
La cultura del cavallo passa attraverso i centri ippici, fattorie didattiche, ippodromi. Chi vuole saperne di più si affida a persone che spesso non hanno una visione verso l’animale bensì verso il business.
Un occhio di riguardo e sensibilità verso chi ci tramette la propria passione vuol dire scegliere la direzione giusta per comprendere necessità e giusta gestione del cavallo.
La propria coscienza sarà sicuramente il bivio che determinerà il corretto dallo sbagliato allora forse non si parlerà più di metodi e ci sarà un unico orientamento e un’unica visione: il bene per il cavallo!