''Sì, parlo con voi per dar voce ai cavalli''
Carissimi lettori di Cavallo 2000,
quando l'amica Maria Lucia Galli mi ha proposto di aprire una rubrica sulla sua agenzia di informazione, ho accettato molto volentieri, perché questa idea mi sembrava un’ottima occasione per dar voce a chi voce non ha, cioè i nostri cavalli ! !
Ecco quindi lo spirito che animerà la comunicazione con chi vorrà mettersi in contatto: la curiosità di scambiarsi opinioni ed esperienze per cercare di capire sempre meglio questi nostri stupendi compagni di vita, di sport, di passeggiate... Dunque, nessuna pretesa di ricette miracolose, ma soltanto l’impegno di cercare insieme quelle risposte che più difficilmente riusciamo a trovare da soli.
Vorrei subito condividere con Voi il mio modo di sentire il cavallo. Un giorno, per caso, mi è capitato di leggere da qualche parte alcune righe del libro “La carriera di Pimlico“ di Manlio Cancogni:
"E' impossibile restare indifferenti
quando entrando in un box
vedi avvicinarsi quel muso che ti guarda
con due occhi umidi ed inquieti.
Gli occhi delle bestie non ridono mai.
Di solito pare che riflettano una coscienza
così profonda della vita che al confronto
anche gli occhi dell’uomo più intelligente
sembrano superficiali e sciocchi.
Quando un animale ti avvicina il muso
e ti rimane accanto silenzioso
pare di sentire il sangue
che scorre tiepido nel suo corpo.
E qualcosa di quella vita
ti entra nell’anima,
la senti passare nel cuore,
nei pensieri. “
Quando terminai di leggere queste bellissime righe avevo la pelle d’oca, perché sono proprio queste le sensazioni che mi trasmettono i cavalli !
E probabilmente è stato proprio questo modo di percepire il cavallo che mi ha spinto, un giorno di due anni fa, a scrivere per raccontare le mie esperienze con i cavalli e con i puledri.
Questi appunti, scritti nell’arco di un paio d’anni, sono poi diventati, quasi per caso, un libro... Non avrei mai pensato, infatti, di realizzare una cosa del genere, visto che al liceo non ho mai avuto una particolare attitudine per le materie letterarie.
Comunque la motivazione a scrivere qualcosa sui cavalli credo fosse già in stato embrionale molto tempo prima di quando ho realmente cominciato. Nella fretta di tutti i giorni non ero mai riuscito a trovare il tempo per organizzare le idee e trascriverle.
Ecco, è proprio la fretta il nostro peggior nemico nel lavoro con i cavalli,con loro invece c’è assolutamente bisogno di calma e pazienza
Perché ?
Perché il cavallo è un animale che non ha fretta, le sue priorità sono mangiare e riposarsi, giocare e riprodursi (in natura ). Avete mai fatto caso al loro stato di calma mentre pascolano? E come si muovono con calma per spostarsi da un ciuffo d’erba a un altro? Loro non hanno fretta, se non solo per scappare quando sono spaventati!
Ma noi, in questo mondo che va sempre più in fretta, siamo disposti a coltivare queste due virtù, la calma e la pazienza ?
Vi lascio con questo interrogativo, a presto !