"Sì alla Potenza vera, no alla Potenza con i pony"
Caro Direttore, dopo una vera tempesta mediatica scatenatasi nei confronti delle gare di Potenza programmate a Romacavalli, è il momento, a gare terminate, di fare alcune riflessioni che consentano, attraverso una corretta analisi, di capitalizzare quanto avvenuto durante l’importante kermesse romana.
Rispetto quanto emerso in maniera inconfutabile sia sul campo che intorno al campo, identificherei tre aspetti assolutamente indicativi.
1) La Potenza cavalli affascina il pubblico
Possiamo fare tutte le disquisizioni tecniche che vogliamo, ma la Potenza cavalli rimane la categoria più apprezzata dal pubblico neofita. Vedere sabato sera circa 2500 persone all’interno del padiglione Fise nr. 8 ed alcune altre centinaia accalcate all’esterno nel tentativo di introdursi a vedere questa categoria, è un fatto straordinario che deve farci riconsiderare questa categoria, quantomeno in termini di impatto e di spettacolo. La categoria della Potenza, seppur dai modesti contenuti tecnici, avvicina le masse agli sport equestri e questo, saremo tutti d’accordo, è un elemento irrinunciabile almeno per l’equitazione nazionale.
Certamente il cavallo è sottoposto ad uno stress importante, ma il cavallo atleta, così come avviene in altre impegnative discipline come il Completo e l’Endurance, può essere tutelato e salvaguardato con delle ispezioni veterinarie prima e durante e dopo la gara, perché non lavorare in questa direzione?
2) Ampio consenso sui materiali di sicurezza innovativi
Come già accaduto in altre circostanze l’introduzione di materiali di sicurezza a tutela sia degli atleti che del benessere del cavallo, ha raccolto anche a Romacavalli l’apprezzamento di tutti.
I tondini gonfiabili utilizzati nei vari padiglioni per il battesimo della sella e lo stesso muro di sicurezza realizzato da Fise Lazio per la Potenza pony, hanno raccolto ampissimi consensi anche da importanti organi istituzionali.
Giusto complimentarsi per queste iniziative.
3) La Potenza pony va immediatamente abbandonata
Sulla moralità di questa categoria svolta da adolescenti e sull’errato messaggio culturale che arriva ai nostri giovani atleti, è stato già detto abbastanza. Ci limitiamo ad evidenziati i fatti.
L'Uunica gara di Potenza pony programmata nel 2011 in preparazione della annunciatissima Potenza pony di Romacavalli si è svolta il 20 febbraio a Casali San Nicola, due binomi partenti.
Ordine di partenza della categoria di Potenza pony a RomaCavalli di sabato mattina, giorno in cui era programmata la Potenza, partenti due. Binomi che si sono aggiunti all’ordine di partenza nel corso della giornata di sabato, altri sei, quattro dei quali di un unico Circolo Ippico, il Pony Club Roma.
I sei binomi (quelli aggiuntisi a poche ore dall’inizio della gara) si sono iscritti lo stesso giorno della gara, grazie anche ad una deroga sul programma iniziale, deroga che ha consentito la partecipazione a questa categoria ad atleti in possesso di Brevetto, cioè di una autorizzazione a montare che in tutte le altre categorie di salto ostacoli consente la partecipazione a gare con altezza massima di cm.115, ben distante dai cm.153 superati nella potenza.
Nel prendere tutti atto che l’interesse degli istruttori nei confronti della Potenza è quasi nullo, aggiungiamo che il contrario sarebbe stato davvero motivo di preoccupazione, così come è stato basso anche l’interesse da parte del pubblico (tribune semivuote), a nostro parere questa programmazione va immediatamente abbandonata.
Questo è quello che hanno, o avrebbero, potuto vedere tutti, quello che invece sappiamo in pochi ce lo teniamo opportunamente per noi.
Cordialmente
EMILIO MINUNZIO