Sara Morganti: due medaglie alle Paralimpiadi di Tokyo… e ancora non ci crede!
Campionessa del mondo di paradressage, freestyle e tecnico, grazie al titolo ottenuto il 29 agosto 2014 ai Mondiali di Caen e con i titoli mondiali poi ottenuti nel 2018 a Tryon, Sara Morganti il podio lo aveva sfiorato alle Paralimpiadi di Londra, nel 2012, con un quarto posto che le aveva lasciato la voglia di mettersela al collo, una bella medaglia. Ma non saranno solo quattro gli anni di attesa, che sono comunque tanti: diventeranno cinque, a causa della pandemia che ha stravolto la vita di tutti, anche degli atleti che per quattro interminabili anni si sono allenati e hanno profuso ogni sforzo in vista di un appuntamento che si è fatto attendere per un altro, lunghissimo anno.
E poi è arrivato: Tokyo 2021.
E sono arrivate non una, ma ben due medaglie. Vedi i sogni, a crederci fino in fondo.
27 agosto 2021: Sara Morganti entra in campo all’Equestrian Park insieme alla sua Royal Delight e ne esce con una medaglia di bronzo, nell’Individual Test Grade I, con il punteggio di 76.964; un magnifico terzo posto dietro al lettone Rihards Snikus e alla medaglia d’oro, l’americana Roxanne Trunnel.
Impossibile descrivere l’emozione che travolge il cuore di Sara, ce la racconta lei stessa, concedendo un’intervista per i lettori di Cavallo2000, che segue da sempre la sua attività con grande interesse e passione: «Difficile esprimere cosa ho provato: un misto di incredulità, gioia, commozione. Un sogno può rimanere solo un sogno. Per me è diventato una realtà anche se ancora non me ne rendo conto. Prima è un sogno, durante e dopo sembra sempre un sogno».
Oltretutto, è bene sottolinearlo e ricordarlo, questa è stata la prima medaglia per l’Italia negli sport equestri ai Giochi Paralimpici, anzi, nessun azzurro prima d’ora era riuscito a salire sul podio delle Paralimpiadi, Sara ancora una volta segna un record e apre una nuova strada: «Il mio è stato definito un risultato storico perché il primo nella storia dell'Equitazione Italiana. Ma non so come spiegare: per me è talmente incredibile che mi sembra di parlare di qualcun altro».
Ancora non riesce a realizzare che quella medaglia è lì, è vera, è sua, che è già tempo di tornare in campo: il risultato ottenuto nell’individual test le ha permesso di accedere all’Individual Freestyle Test grado I (partecipano i primi otto, nell’ordine opposto all’arrivo della prova precedente). Entra nel rettangolo di gara con un bel biglietto da visita la nostra Sara: campionessa del mondo in carica, lo stesso, del resto, esibito nella prova individuale e qui il sogno si raddoppia, perché lei è grandiosa nelle imprese straordinarie.
«Dopo il primo bronzo – racconta ancora Sara – ho sperato tanto che potesse arrivare anche nel Freestyle che è la mia prova preferita e so di essere ripetitiva, ma torno a dire che ancora non mi sembra vero di esserci riuscita!».
E invece è andata proprio così, con lo score di 81.100: 79.200 nel tecnico e 83.000 nell’artistico.
Il Freestyle è creato infatti con una serie di figure obbligatorie (che compongono la parte tecnica), distribuite però in un ordine che è frutto di una scelta individuale, accompagnate da una musica che deve seguire il ritmo del cavallo, sottolineando l'attacco delle figure stesse.
«La coreografia deve essere originale – spiega meglio la nostra campionessa – magari con elementi di difficoltà aggiunti nella speranza che possano essere utili a ottenere un giudizio migliore. La musica deve essere azzeccata. Per fortuna ho sempre avuto Laura Conz che pensa ai grafici, li visualizza nella mente e poi ne chiede la realizzazione che via via viene corretta. Una volta creato il grafico entra in gioco colui che deve cucire la musica sul grafico. La parte artistica presenta molte difficoltà. Il grafico deve essere possibilmente originale, la musica bella, coinvolgente e ben cucita sul grafico e le figure di maggiore difficoltà servono a cercare di aumentare il giudizio finale».
Sara e il suo team hanno scelto la colonna sonora di “Raya and the last dragon”, ultimo film Disney, con le musiche composte da James Newton Howard, una scelta risultata particolarmente suggestiva.
E così Sara e Royal danzano insieme, con eleganza e sintonia: un binomio che sarebbe più appropriato definire una “simbiosi”, come lei stessa sottolinea: «Io e Royal siamo insieme dal 2010 e ormai so addirittura di che umore è appena arrivo in scuderia. Alla fine abbiamo scelto Royal (e non Marie Belle, ndr) perché, oltre alle capacità tecniche che sono già più volte state confermate dai risultati negli anni, Royal ha 10 anni d’esperienza nei campi gara, aveva già fatto 2 viaggi aerei e il nostro binomio è ormai talmente rodato che abbiamo scelto quella che in questo momento ci sembrava in assoluto la migliore opportunità per fare il miglior risultato possibile».
Sara è felicissima del risultato ottenuto, ma arrivarci è stato faticoso, un anno e mezzo di assenza di confronto con gli avversari ha influito molto: «Nel periodo senza gare perdiamo quell'abitudine che ci fa stare tranquilli, perdiamo la possibilità di portare fuori cavalli giovani che potrebbero rappresentare il nostro futuro, ma non se non fanno prima esperienza in campi da gara. Anche rimandare le Paralimpiadi di un anno non ha giovato affatto».
È stata un’esperienza particolare, che la Morganti descrive così: «Abbiamo vissuto in una bolla costituita dal villaggio paralimpico all'interno del quale non poteva entrare assolutamente nessuno se non gli atleti e lo staff ufficiale. Potevamo spostarci solo con mezzi appositi e solamente fino al centro equestre dove montavamo e poi indietro fino al villaggio paralimpico dove mangiavamo e dormivamo. Di Tokyo quindi non abbiamo visto niente. I giapponesi volontari all'interno del villaggio sono stati eccezionali e di una gentilezza talmente incredibile da non averla mai vista prima nella vita».
«E comunque sono stata fortunata perché avevo mio marito Stefano che era accreditato in quanto proprietario delle cavalle, Victoria accreditata groom, visto che in gara si occupa in tutto e per tutto i miei cavalli, poi i miei tecnici Laura Conz e Alessandro Benedetti».
Questo clima così diverso rispetto alle altre competizioni, e l’“isolamento” al quale gli atleti sono stati costretti, non hanno comunque impedito alle emozioni di prendere il sopravvento: «Ci sono stati tanti momenti emozionanti, primo fra tutti la possibilità di condividere la gioia di un tale risultato sia con chi è stato essenziale ad aiutarmi nell'ottenerlo che con famiglia e amici che sono stati ugualmente fondamentali anche se per motivi differenti».
Un’esperienza incredibile, ma anche faticosa, eppure Sara, come sempre e in tutti gli obiettivi che si è posta, non ha mai mollato. Il suo motore, il suo punto di forza, come non perde mai l’occasione di sottolineare, sono le persone che la supportano e credono in lei, e che ricambia con il suo sorriso contagioso e la sua inesauribile capacità di rendere veri i sogni: «Mi ha fatto resistere e perseverare la speranza di farcela nonostante tutto. Spesse volte capita di pensare di non farcela, ma almeno di provare lo dovevo a me stessa, ma anche a tutte le persone che mi hanno aiutato in questi anni ad arrivare a realizzare il mio sogno. Purtroppo a causa del Covid niente parenti e amici presenti fisicamente, ma nel cuore e nella mente sì».
Una volta rientrata in Italia, all’affetto della sua famiglia e dei tanti amici, Sara finalmente è riuscita a festeggiare come si deve…
«La mia famiglia mi ha preparato una festa con tanto di canzone scritta appositamente per me dai fratelli e dai nipoti! Non vi dico che emozione ho provato!
Appena rientrata da Tokyo, ho trovato un mazzo meraviglioso di fiori con palloncini tricolore sul tavolo! Il mazzo era da parte di Matteo Bartalini e Fabio Franchini di Terre Brune Equestrian Centre dove mi alleno. Anche il Centro Fisioterapico Kinetic dove si occupano della mia preparazione mi ha fatto una festa a sorpresa».
Ma i festeggiamenti non sono certo finiti così, insieme agli altri atleti della squadra paralimpica Sara è stata ricevuta anche dal Presidente della Repubblica (per lei è stata la terza volta!):
«Una grande emozione soprattutto per quello che ci ha detto. Ha detto che gli italiani si sono sentiti rappresentati da noi! E dentro la mia testa ancora cercavo di convincere me stessa che in quel noi ci sono anch'io».
Adesso Sara, dopo un periodo definito di «semiriposo» (a rilassarsi del tutto non ci pensa proprio!) ci svela il suo prossimo sogno: «Se parliamo di sogni... mondiali 2022 e Parigi 2024... ma si parla di sogni...».
E siccome i sogni, quando ci si crede davvero e si dà il massimo, si realizzano, facciamo a Sara Morganti l’augurio più sentito e affettuoso, a nome di tutti gli amici e i suoi fans di Cavallo2000, di poter vedere realizzati anche questi prossimi traguardi!