Salto, senza buoni cavalli addio ai XXXIII Giochi Olimpici
Allevare, valorizzare, vendere. Non lo diceva un commerciante di vacche maremmane ma Federico Tesio, l’ippico torinese dai cui box uscirono Nearco e Ribot. La tesi del patron della Razza Dormello Olgiata va presa però con le molle, in questo momento, dalla Federazione Italiana Sport Equestri, in particolare il terzo verbo. L’avere avuto ai recenti Campionati Italiani Assoluti di salto ostacoli la presenza record di 540 binomi ha dimostrato che tesserati e Società credono in questa specialità e nel suo futuro. Ora tocca a Viale Tiziano manifestare che anche la FISE punta a questo obiettivo, come non mai. Una volta si cantava che per vincere ci vogliono i leoni. Sicuramente per andare alle Olimpiadi di Parigi 2024 servono i cavalli, senza questi atleti si rimane a casa a vedere i Giochi in tv. La grintosa coppia Francesca Ciriesi e Cape Coral aveva già fatto ampiamente notare, nell'ultimo Global al Circo Massimo, che sulla poliziotta modenese e la dodicenne baia tedesca (per fortuna di sua proprietà) si può contare. L’ex c.t. Duccio Bartalucci voleva farle maturare tutte e due ancora un pò, il neo Marco Porro ha necessità di inserirle nella squadra-grimaldello che faccia saltare i catenacci della Divisione di vertice. La FISE deve inventarsi però qualcosa che da qui a Parigi tenga incollata la sella dei nostri buoni cavalieri e amazzoni ai loro migliori soggetti. Quanto accaduto a Tokyo - città e cavallo - il nostro salto ostacoli non lo merita. Parola di 540.