Salto ostacoli, buono il progetto della FISE
adesso il problema è scegliere le persone giuste
SIAMO ORMAI a non dar peso ai paroloni usati con troppa enfasi, crescendo si preferisce la pacatezza e la fattività….”storico, rivoluzionario, epocale”….ma, questa volta, sono aggettivi giusti.Sto parlando del progetto per la riforma del salto ostacoli. Trattasi di una costruzione giuridica/pratica seria. La sottoscritta, con grande influenza anglosassone nella propria educazione e cultura, molto liberista, ha fatto un po’ un salto, al primo impatto, perchè è una costruzione statutaria molto statalista.
Comunque mentre ascoltavo e leggevo con molta attenzione, ho pensato: “a non far niente non si sbaglia mai” e poi… quante idee di persone forti ed intelligenti aleggiano nel progetto!
In primis: allevatori e proprietari nuovi soggetti nello statuto.
Il fatto che le così dette “Scuderie” (bisognava pur trovare un nome per identificarle e parlarne) possano diventare persone giuridiche pure diverse dalle persone fisiche, che possono, ovviamente continuare ad operare, per esempio srl, spa, servirà a trovare sponsors vicini (e lontani) al contesto.
Recentemente ho sentito Vittorio Orlandi dire in una intervista in televisione, qualcosa del genere:”…in USA un ponte può essere di più persone… c’è il cartello che dice… hanno collaborato alla costruzione di questo ponte x,y,z.”. Noi in Italia abbiamo le contrade… Paragoni per la proprietà di cavalli vincenti se ne possono trovare ancora.
Invece di piangere perché non abbiamo i soldini per comprarli, invece di vedere i nostri più bravi atleti costretti ad emigrare, perché in Italia non trovano la possibilità di lavorare facciamo attenzione a questo passaggio.
Facilitare gli sponsors vuol dire quattrini, vuol dire cavalli.
Importante il fatto che il cavallo, tramite il suo rappresentante,diventerà soggetto di diritto.
L’atleta è lui, quante volte l’ho predicato, ebbene ora è sancito, codificato.
La scatola, il format, va capito e studiato; ho cercato falle con occhio critico, ma più ci penso più vedo che non fa acqua e vedo che è funzionale ai suoi obbiettivi ed ai tempi in cui viviamo nel contesto internazionale.
Sì, la scatola, il contenitore può funzionare, per di più attiene agli obbiettivi di statuto della Fise.
Ora è un problema di scelta di persone che lo sappiano far funzionare.