Salto. Orlandi risponde alle polemiche sul ritiro del suo Breezer agli Europei jrs
RISPOSTA di Vittorio Orlandi alla lettera aperta sul ritiro del suo cavallo Breezer ai Campionati Europei juniores di salto ostacoli:
"Gentili Signori, ho letto con attenzione la vostra lettera e comprendo tutto il vostro dolore nei confronti di un ragazzo che potrebbe essere vostro figlio che apparentemente è stato privato di un possibile (secondo voi) risultato di prestigio.
Desidero però prima di addentrarmi nello spirito della lettera fare delle puntualizzazioni che aiutano maggiormente a capire.
Il cavallo Breezer ha dodici anni ed è con me da cinque anni. E’ stato montato con brillanti risultati da Filippo Codecasa e oggi da Matias Alvaro (medaglia d’argento Europei in Olanda con Filippo, medaglia d’oro europei in Portogallo con Filippo, medaglia argento campionati Italiani con Matias, con entrambi ha poi riportato varie vittorie in Coppe delle Nazioni).
Mai nella sua vita trascorsa da me ha manifestato incertezze e tanto meno rifiuti o difese.
La sua personalità è incredibile è sempre pronto a superare qualsiasi ostacolo gli si presenti di fronte.
Per meglio capire quanto è successo nel campo prova allego documentazione.
Il sig. Bormioli mi da il suo assenso condizionato però al fatto che Matias fosse consenziente al ritiro del cavallo dalla finale e mi invita a parlare direttamente col ragazzo.
Ci salutiamo con una stretta di mano che per me, fra gentiluomini, vale come una firma.
Spiegando a Matias il desiderio di ritirare Breezer, entrambi amareggiati, ma pensando al bene del cavallo, concordiamo sulla decisione e di conseguenza Matias riferisce al tecnico che accetta di ritirarsi.
Premetto che per mia etica, non avrei mai preso una decisione senza l’assenso in primis del tecnico capo equipe Sig. Bormioli e del Commissario Col. Barbacini col quale ci siamo sentiti telefonicamente confermandomi l’opportunità di ritirare il cavallo.
Circa il benessere dell’animale concordo che il cavallo fortunatamente non ha riportato nessun danno fisico ma ahimè ci si dimentica che il cavallo è fatto di fisico e psiche e il danno psicologico di Breezer è di grave entità.
In campo prova si è fermato 5/6 volte su ostacoli anche modesti travolgendoli e solo alla fine dopo avergli messo un verticale di 50 cm con l’ausilio della frusta lo passa.
Ripeto è un cavallo che mai si era fermato nella sua vita trascorsa da me e tanto meno ha mai fatto difese alle porte nei campi gara.
Non stiamo parlando del tennis, della pallacanestro, dello sci dove il mezzo è inanimato, stiamo parlando di uno sport dove il vero atleta è il cavallo e se saltiamo lo dobbiamo solo a lui.
A me hanno insegnato ( il Col. Raimondo D’Inzeo) che il morale di un cavallo è la base per poter gareggiare insieme su grandi percorsi.
Io ho fiducia in te se tu hai fiducia in me e insieme faremo cose meravigliose!
Breezer in quel campo prova ha perso la fiducia nell’uomo e dato il carattere (positivo) forte mi ha preoccupato da tecnico moltissimo. A mio avviso se fosse entrato nella finale avrebbe potuto rischiare l’eliminazione!
Per venire ora a Matias, è vero che spiace molto che non abbia potuto fare la finale ma essendo un giovane con l’intenzione di fare il professionista deve comprendere che la nostra prima preoccupazione deve essere rivolta al cavallo. Senza di lui siamo dei podisti.
La crescita dei giovani avviene anche nel saper superare momenti difficili e credo che sia Filippo che Matias abbiano la qualità oltre la tecnica per fronteggiare le avversità e con il buon senso che ho cercato di inculcare loro sappiano rispettare i cavalli e pensare al domani e non solo all’immediato.
Intanto che sto scrivendo il cavallo sta viaggiando (4 giorni) ancora per tornare da quella triste e bella trasferta per la stupenda vittoria di Emanuele.
Ultima considerazione: quale proprietario, quale tecnico rinuncia mai ad una finale? Solo quando rischia di perdere molto più di quello che può avere!"
VITTORIO ORLANDI