Salto Ostacoli- Porro; intervento a cuore aperto
Con il 2024 Marco Porro affronterà il suo terzo anno alla guida di cavalieri e amazzoni che saranno chiamati a difendere i colori italiani nella disciplina olimpica più seguita. Sarà anche l’anno dei Giochi di Parigi, pur se a Versailles, dove gareggerà l’equitazione, la squadra azzurra non ci sarà ma probabilmente solo una presenza individuale. CAVALLO 2000 ringrazia Marco per la sua disponibilità ed augura a lui e a tutto il settore Buon Natale e Buon Anno.
Anno nuovo, progetti nuovi. I tuoi, come selezionatore FISE del salto ostacoli azzurro, quali sono?
“Penso che dobbiamo continuare a lavorare sulla strada intrapresa di valorizzazione dei cavalli e dei cavalieri, spesso giovani binomi, che hanno dato tanto al nostro sport…non voglio fare nomi perché tutti hanno contribuito durante la stagione. A mettersi in mezzo ai nostri progetti purtroppo sono state le infermerie che quest’anno, purtroppo, sono state più frequentate delle scuderie, non solo da cavalli, ma anche dai cavalieri. Mi dispiace quando sento delle critiche a dei ragazzi che ci provano …a spese loro peraltro. Per ciò che riguarda me…ho le spalle larghe. Per come sono fatto non frequento molto i social; cerco di difendere le mie idee, i miei ragazzi e la mia squadra. Penso al lavoro che c’è da fare!”
A febbraio inizierà la nuova League of Nations FEI con 10 Paesi al via, ma senza l'Italia. Una situazione da risolvere nel futuro. Come?
“Siamo rimasti indietro nel ranking, a causa di tanti… troppi infortuni di cavalli e cavalieri. Abbiamo passato un periodo di sfortuna, ma i ragazzi sono stati bravissimi e hanno combattuto fino alla fine. Per questo voglio ringraziarli tutti ad uno ad uno. Penso agli infortuni di Bucci, penso allo stato di forma di Lorenzo con i suoi cavalli. De Luca adesso sta nuovamente volando settimana dopo settimana. Per fortuna adesso a livello individuale i risultati stanno arrivando: De Luca, Camilli, Gaudiano; Zorzi, Ciriesi, Martinengo etc. stanno facendo molto bene. Ci stiamo riorganizzando e stiamo credendo nel nostro lavoro che porteremo avanti e sono sicuro che ci consentirà di vedere il risultato”.
Temi che ti sia stata lanciata addosso una fattura visti i continui incidenti ai migliori cavalieri e cavalli su cui punti per gli impegni importanti. Forse l'Italia non ha però una grande scelta e i rimpiazzi sono difficili?
“Gli infortuni come detto sono stati davvero troppi. Non credo si tratti di fattura, ma certamente abbiamo avuto tanta sfortuna. A questo dobbiamo aggiungere la possibilità che qualche cavallo venga venduto. Con i prezzi che girano oggi, mi rendo conto che è difficile rinunciare a certe offerte. Tutti i ragazzi fanno sacrifici immensi per fare i concorsi, per tenersi il cavallo e per sognare, ma davanti a certe cifre è difficile dire di no… non posso fare altro che comprendere la loro scelta; purtroppo nel nostro sport c’è anche questo aspetto, che penalizza da una parte, ma che consente di investire su nuovi soggetti. La strada è un po’ più lunga, ma è quella giusta. Penso che criticare i ragazzi non sia la strada giusta, perché non sono calciatori che guadagnano milioni. Con il loro lavoro quotidiano mantengono le proprie scuderie in totale autonomia”.
Emanuele Gaudiano e i suoi cavalli inseriti nella squadra azzurra hanno più di una volta penalizzato il risultato complessivo del team Italia. Eppure il carabiniere materano è il migliore, o meno peggio, nel ranking FEI.
“È un onore per l’Italia avere cavalieri come lui e come tutti gli altri ragazzi, pronti a gareggiare a spese proprie e a comprare i cavalli in cui credono per metterli poi a disposizione nelle competizioni internazionali ufficiali. Dobbiamo solo ringraziarli. Se una gara a squadre non va benissimo, dobbiamo accettare che in quel giorno il binomio non ha funzionato, ma continua a dire che vanno gratificati. Investono i loro soldi, come fa Emanuele e come fanno tanti altri. Trovo di cattivo gusto che se una gara non va per il verso giusto vengano criticati come è successo”.