Salto ostacoli - Battaglie e schermaglie
Fugit inreparabile tempus. La frase di Virgilio (è nel suo poema Le Georgiche) comincia a pesare sulle spalle della FISE. Mancano poco più di 100 giorni ai Giochi Olimpici di Parigi - alle quali è in programma la partecipazione di Emanuele Camilli e del suo castrone baio decenne Odense Odeveld - e il salto ostacoli azzurro mostra, inesorabili, le sue crepe. I nostri binomi vincono qualche battaglia ma nelle guerre vengono ricacciati nei patri confini.
L’ultimo confronto internazionale di rilievo, il Rolex Grand Prix di Hertogenbosch (NED) - tappa del Rolex Grand Slam of Show Jumping - (competizione 5 stelle a tempo con ostacoli a 1,60) è stata centrata al barrage dall’olandese Willem Greve in sella allo stallone baio dodicenne Highway TN (330.000 euro di premio) , i quali con un doppio netto, hanno bruciato per appena 4/100 di secondo la coppia regina svedese Henrik von Eckermann e King Edward (200.000). Terzo un altro orange, Harrie Smolders con Uricas van de Kattevennen (150.000). Emanuele Gaudiano e Chalou, gravati da 8 penalità, chiudevano al 20° posto, Lorenzo De Luca e Cappuccino 194 (12 penalità) al 26°.
Le schermaglie per la presidenza FISE 2024/2028, che porterà alle elezioni nei mesi del dopo Giochi, non fanno registrare grandi novità, con l’uscente Marco Di Paola arroccato su quanto di buono fatto durante il suo mandato e Duccio Bartalucci il quale, come il famoso cinese, sembra attendere in riva al fiume che la corrente trascini il cadavere del nemico.