Ronciglione, orrenda morte di una cavalla
PALIO DI RONCIGLIONE, sabato scorso: due cavalli storpiati e uno letteralmente scannato. I primi due scivolano rovinosamente sui sanpietrini resi viscidi dalla pioggia e non si sa che fine abbiano fatto, anche se non è difficile immaginarlo. Il terzo, la cavalla Tiffany, invece non lascia niente all’immaginazione: nella baraonda si impenna e finisce infilzata da un un tubo di metallo delle transenne. Con l’impatto inizia il suo conto rovescia. Che dura giusto il tempo di una agonia scandita da tremiti e convulsioni.
La giugulare squarciata ne fa di questi scherzi. Che il pubblico non disdegna, anzi si accalca e sgomita per non perdere l’occasione di un brivido rosso sangue. Spettacolo di gran successo, dunque. E allora è giusto e doveroso rendere onore al merito. Del sindaco, innanzi tutto. Il quale aggirando norme, leggi e buon senso, forte di una sentenza del Tar del Lazio (dovuta probabilmente a una non adeguata conoscenza delle cose equestri), è riuscito anche quest’anno ad organizzare un palio all’altezza della sua fama di ammazza cavalli. E della popolazione, che ad un così caratteristico palio affida l’espressione più alta e nobile della propria identità culturale.
Encomio solenne, dunque, al sindaco e alla popolazione. Peccato, però. Poteva andare meglio. Se, ad esempio, i cavalli storpiati e sgozzati fossero stati più di tre, sicuramente l’ameno paesello avrebbe potuto aspirare a ben altra benemerenza che un semplice encomio. Ma non è detta l’ultima parola. Domani, martedì, si replica. E con un po’ di fortuna, e qualche raffinato accorgimento in più, ci sono buone speranze per un bel pieno di zampe e colli spezzati. Se dovesse, a dio piacendo, andare davvero così, Ronciglione si guadagnerebbe certamente una candidatura a primo centro ‘decavallizzato’ al mondo.
C’è chi i palii vorrebbe abolirli. Li definisce scempio deliberato e mattanza annunciata. E sostiene che questo di Ronciglione ne sia l’esempio più eclatante.
Non sappiamo cosa accadrà domani lungo quel percorso fatto solo di scivolosi sampietrini e curve brusche e strette, a misura di massacro per i cavalli lanciati al galoppo.
Non sappiamo se e come una qualche autorità competente abbia intenzione di intervenire per scongiurare altro sangue. Nel caso in cui questa qualche autorità si decidesse a muoversi, abbiamo soltanto una cosa da dirle: agisci adesso, subito, ora. Perché adesso, subito, ora è arrivato il momento di dire basta.