Rifugio degli Asinelli, in prima linea per il rispetto degli equidi
Il Rifugio degli asinelli racconta “Questa volta, col mio saluto, vi porto nel mezzo del parco nazionale di Doñana, nel sud-ovest della Spagna, in Andalusia, tra linci, cicogne, cervi e una varietà infinita di uccelli migratori e stanziali. Ogni anno, nella settimana della Pentecoste, un milione di persone si recano nel villaggio de El Rocìo (Almonte) per il pellegrinaggio più grande del mondo in devozione alla Virgen de El Rocìo, la Vergine della Rugiada. I più lontani arrivano dalle isole Canarie e dalle Baleari, i più numerosi da Siviglia e Cadice; riuniti in hermandades, fratellanze, gruppi di persone con legami familiari, di amicizia o, semplicemente, di vicinato, compiono insieme il cammino fino a El Rocìo. Un luogo fuori dal tempo e dalla norma, dove le strade sono di sabbia e le auto proibite, dove la tradizione e la devozione si manifestano nei colori sgargianti dei vestiti tradizionali, negli altari votivi trainati da buoi da una tonnellata, nei bastoni dei pellegrini sormontati dal rosmarino, nelle processioni diurne e notturne.
Il motivo per il quale vi racconto tutto questo è perché la tradizione vuole che il cammino avvenga a cavallo o in carrozze, quasi tutte trainate da muli. All’evento partecipano circa 20-22mila equini.
Grazie al duro lavoro diplomatico della nostra base spagnola, El Refugio del Burrito, da due anni è attivo un ospedale veterinario di campo aperto 24 ore su 24; tre pattuglie con un veterinario a bordo controllano lo stato di salute degli animali. Quest’anno, anche noi eravamo lì: il team internazionale di cui abbiamo fatto parte io e il nostro Welfare Officer Fabrizio era composto da 25 persone (7 veterinari), la maggior parte spagnole, ma anche provenienti da Messico, Germania e Regno Unito. Tutte presenti grazie al Donkey Sanctuary. Insieme abbiamo fatto fronte a oltre 200 casi di pronto soccorso in una settimana.
Molti i nostri compiti ): prestare assistenza veterinaria, promuovere il benessere degli animali, far rispettare le normative, richiedere l’intervento del Seprona (Forestale spagnola) nel caso l’animale fosse in uno stato di salute talmente compromesso da non poter continuare il proprio lavoro. In oltre 50 degli interventi, abbiamo messo protezioni e prestato soccorso a ferite dovute alle serretas, uno strumento di controllo di ferro dentato che viene posto sul naso degli animali e che in mani inesperte diventa un vero e proprio strumento di tortura. Abbiamo verificato che la maggior parte dei problemi si incontrano negli animali in affitto: è infatti possibile affittare animali o carrozze per poche ore, giorni o per tutta la durata del cammino, spesso con finimenti e selle totalmente inadeguati, che causano profonde piaghe. 7 animali sono stati sequestrati; in tuttii casi, sia i proprietari che gli affittuari sono stati denunciati per maltrattamento.
Di tutti quei giorni, il mio ricordo più forte di questo Rocìo è una bella mula bianca di oltre 25 anni, che il veterinario ha dovuto sopprimere dopo oltre 5 ore di cure ininterrotte. La mula era stata affittata a Siviglia, aveva percorso gli oltre 80 km di cammino, lavorato fino alle 4 del mattino e poi era stata legata talmente corta ad un albero da non potersi neanche sdraiare, per di più in mezzo ad una zona allagata. Nessuna traccia di acqua potabile o cibo nelle vicinanze. Siamo arrivati troppo tardi, questa volta; ma l’abbiamo curata, le abbiamo dato da bere, l’abbiamo cullata insieme e l’abbiamo accompagnata dolcemente fino all’ultimo istante, circondata dall’amore di tutti noi.
Averla liberata dalla sofferenza della sua stanchezza non ha di certo liberato i cuori delle persone che fino all’ultimo hanno lottato al suo fianco, tra cui io... e voi. Non avrei potuto essere lì a reggerle la testa mentre cercava di riposare senza di voi e il vostro sostegno.
Non sempre è possibile un lieto fine, ma noi ci crediamo, speriamo, lavoriamo sempre. E, quando non riusciamo a evitare la morte, partiamo da quel dolore per costruire vite migliori e per impedire che altre vengano rovinate (sia il proprietario, sia la persona che aveva “affittato” la mula sono stati denunciati: li aspetta un processo per maltrattamenti). Nel ricordo di chi non siamo riusciti a salvare, nella promessa di un futuro più giusto per chi c’è ancora e ancora ha bisogno di noi e di voi. Grazie per essere al nostro fianco nella costruzione di un domani migliore