Riflessioni sulla violenza
Caro Direttore, scrivo solo oggi, perché rispettosamente non ho voluto distrarre l’attenzione dal Giorno della Memoria per le vittime dell’Olocausto e dall’anniversario della liberazione dei sopravvissuti dal campo di concentramento di Auschwitz, avvenuta solo settanta anni fa. Un giorno che vuole ricordare una delle atrocità che l’uomo ha compiuto, portando allo sterminio i suoi simili, senza risparmiare neppure i più deboli come vecchi, donne e bambini.
Ma la natura spregevole dell’uomo non è mai cambiata: è sopravvissuta affinandosi, evolvendosi in tante altre forme, travestendosi, nascondendo il male dentro nuove pratiche, per insinuarsi laddove è impossibile trovar difesa, traendo guadagno e soddisfazione dal dolore e dallo strazio, soffocando la gioia e la vita con le pene e la morte.
Molte cose potrebbero essere scritte in base alle proprie convinzioni, alle singole sensibilità, per poi magari perdere in un’ampia e articolata discussione la giusta direzione. Per questo ho deciso di lasciare solo spazio alle foto che gridano da sole il proprio dolore con tutta quella voce che ancora molti non vogliono udire. Perdonatemi sono crude, forti, ma servono a non dimenticare ciò che eravamo e come siamo cambiati.
Caro Claudio, grazie per il tuo contributo e per le foto, durissimi, che eccezionalmente pubblichiamo. Sono anche io convinta che la violenza sugli animali corrisponda, inesorabilmente alla capacità di praticarla anche su gli uomini. Lascio quindi come riflessione a tutti noi le parole di un intellettuale tedesco ed ebreo Theodor Adorno estratte dal suo libro Minima Moralia “L'affermazione ricorrente che i selvaggi, i negri, i giapponesi, somigliano ad animali, o a scimmie, contiene già la chiave del pogrom. Della cui possibilità si decide nell'istante in cui l'occhio di un animale ferito a morte colpisce l'uomo. L'ostinazione con cui egli devia da sé quello sguardo – "non è che un animale" – si ripete incessantemente nelle crudeltà commesse sugli uomini, in cui gli esecutori devono sempre di nuovo confermare a se stessi il "non è che un animale....." MLG
