Provvidenze agli allevatori, tanta confusione
Caro Direttore,
Gli operatori ippici sono talmente assetati di informazioni riguardanti i pagamenti che si “bevono” ormai qualsiasi notizia.
Al fine di evitare qualsiasi fraintendimento vorrei sottolineare che anch’io condanno l’ormai cronico ritardo nei pagamenti che spettano agli operatori, detto questo però vorrei entrare nel merito sulle notizie poco corrette (eufemismo) che circolano con tanta enfasi
Il comunicato di Imprenditori Ippici del 21 ottobre pubblicato sul sito gaet.it rappresenta bene la situazione di confusione nella quale è precipitata l’ippica, con il rischio, tutt’altro che remoto, di essere indotti a credere più ai comunicati di un associazione privata che mira a proteggere gli interessi di una parte, piuttosto che ad un documento della Direzione Generale per la promozione della qualità agroalimentare e dell’ippica, firmato dal neo Direttore Generale Francesco Saverio Abate.
Ammetto di non possedere competenze e informazioni per addentrarmi nei particolari dell’intero comunicato di Imprenditori Ippici, su un argomento però posso e vorrei fare chiarezza, a favore di coloro che inopinatamente si fidano ancora ciecamente di certi comunicati, mi riferisco al passaggio che riguarda le provvidenze allevatori.
Grazie ad un’Associazione, l’ANAC, che ha immediatamente pubblicato la lettera firmata dal Direttore Generale Abate con oggetto il piano provvidenze all’allevamento anno 2011, lettere datata 11 ottobre e protocollata in uscita il 19 ottobre, e che allego alla presente, è possibile conoscere dalla fonte diretta la situazione reale.
A proposito di queste provvidenze mi sembra doveroso tornare a ringraziarVi per lo spazio che la Vostra testata fu così cortese da concedere in luglio ad una mia lettera nella quale esponevo alcune criticità (una delle quali mi pare essere stata colta leggendo la lettera del Direttore Generale) formulate in domande rivolte anche ad Imprenditori Ippici, che nella circostanza si guardarono bene dal rispondere pubblicamente.
Tornando ora al comunicato di Imprenditori Ippici sottolineo un paio di inesattezze relativamente alle provvidenze allevatori 2011.
La prima, veniale, le provvidenze 2011, se fossero state pagate regolarmente sarebbero state saldate non prima della primavera del 2012 (quindi non sono 5 anni) perché come è sempre avvenuto in passato i requisiti si maturavano al 31/12 dell’anno di riferimento, è pur vero che una delle criticità che sottolineavo nella lettera di luglio riguardava proprio il fatto che i requisiti “presunti” dall’elenco dei beneficiari pubblicato dall’ANACT risiedeva nel aver reso beneficiari del bonus anche gli allevatori di cavalli che al 31/12/2011 non avevano ancora debuttato ovvero le lettere “R” (per una mera questione anagrafica essendo nati nel 2010).
La seconda, più grave, riguarda l’ipotesi, esposta in forma dubitativa, che possano essere saldate entro la fine del 2016, soprattutto se l’accostiamo alle considerazioni finali del comunicato di Imprenditori Ippici :
“Una organizzazione pubblica che gestisce un sistema come quello ippico non dovrebbe dare spiegazioni ed informazioni riguardo queste gravissime inadempienze?
Occorre rivolgerci alla Magistratura per avere delle risposte da coloro che gestiscono così malamente i nostri soldi?”
Come ho anticipato sopra il Direttore Generale Francesco Saverio Abate comunica, nella lettera datata 11 ottobre, che l’erogazione avverrà presumibilmente entro la prima metà del 2017 previa acquisizione della necessaria documentazione finalizzata alla regolarità dei pagamenti (sono considerati aiuti di stato in regime de minimis agricolo).
A questo punto, non senza presunzione, mi arrogo il diritto di formulare una domanda:
per quale motivo Imprenditori Ippici nel comunicato tendono, pur con una forma dubitativa, ad illudere gli allevatori che le provvidenze potrebbero essere pagate entro la fine dell’anno quando, in verità, in modo estremamente chiaro il Direttore Generale fa riferimento alla prima metà del prossimo anno?
Gli Imprenditori Ippici sono semplicemente distratti, oppure hanno deliberatamente taciuto il contenuto della lettera del Direttore Generale?
Grato per l’attenzione porgo cordiali saluti.
Alberto Bonati