Presentazione di Il Ginnasio del Cavallo di Gustav Steinbrecht
Nei giorni scorsi il Centro Ippico Arabian Stud Valley in Morciano di Romagna è stato lieto di ospitare la presentazione di una nuova edizione del celebre testo scritto da Gustav Steinbrecht, noto maestro d’arte equestre classica dell’ottocento. L’incontro è stato moderato da Maria Cristina Magri (giornalista di Cavallo Magazine) con la presenza di Massimo Basili (fondatore di Equitazione Classica in Leggerezza) e l’esposizione di Daniele Tinti (nella qualità di traduttore del testo originario).
In questa nuova edizione il libro prende il nome de “il ginnasio del cavallo” soppiantando il precedente che porta il nome de “la palestra del cavallo”. Il libro è stato tradotto in maniera eccelsa, oserei dire, da Daniele Tinti che ha ripercorso tutti i tratti salienti non solo della terminologia tedesca, letteralmente parlando, ma altresì del lessico tecnico riguardante i singoli esercizi addestrativi di arte classica che, per ovvie motivazioni, vanno comunque non solo compresi ma anche contestualizzati al tempo in cui sono stati affrontati, scoperti, applicati e resi fruibili a tutti, attraverso questi preziosi scritti.
Ritengo che la presentazione di questo testo sia stata davvero interessante ed entusiasmante non solo per via della traduzione che l’ha resa certamente di più semplice comprensione ma anche perché, proprio in quanto scorrevole e piacevole da leggere, si rende propensa ad una vera applicazione da un punto di vista dell’apprendimento di molti concetti che ancora oggi sono applicabili alla nostra equitazione.
La presentazione che Daniele Tinti espone, riguardo alle nozioni insite nel testo, è tale da suscitare interesse ed emozione riguardo ai singoli argomenti che possono essere letti anche separatamente, allorchè sia necessario andare a ricercare una spiegazione piuttosto che un’altra.
Questi scritti sono affascinanti ed interessanti, quasi a voler raccontare non solo la parte tecnica del contesto letterario ma altresì la vita stessa dell’autore che inizialmente si propone come studioso di veterinaria, desideroso di dare il meglio di se per questi splendidi animali e, per tale motivazione, si approccia all’arte equestre ritenendo necessario conoscere i cavalli personalmente pur di terminare i suoi studi in medicina.
Gustav si rivela così un vero talentuoso, un fuoriclasse nel suo essere sensibile e al tempo stesso acculturato, lui diventa un maestro d’arte classica equestre molto diverso da ogni altro, lui si contraddistingue per la sua grande sensibilità ed umanità verso i cavalli e questo lo rende un grande cavaliere che cura ogni dettaglio, ogni minima sensazione, ogni più piccola emozione.
Gustav Steinbrecht ha sicuramente un approccio che ai tempi nostri definiamo come “etologico e biomeccanico” ma che già nell’ottocento è stato il fulcro di una ideologia che vuole e cerca di divulgare fino ai giorni nostri il rispetto per questo splendido animale “il cavallo”. Io personalmente ho acquistato il libro Il Ginnasio del Cavallo (pur avendo già letto la prima edizione) perché ritengo affascinante ed utile questo scritto ma soprattutto perché ritengo che in questo splendido ambito equestre ci sia sempre da imparare.