Premio Presidente: cinque al via, quattro allenati dai Botti
ROMA. Dopo la lettera denuncia dell’allenatore Mario Hofer, che segnalava il mancato pagamento ai proprietari tedeschi del Premio del Presidente della Repubblica 2016, i cavalli stranieri hanno disertato l’ex glorioso Omnium, così nel gruppo 2 sui 1800 metri domenica saranno solo in cinque, tutti di scuderia italiana, quattro allenati dalla famiglia Botti. La giornata in cui si celebra questo corsa di antico conio, lega il suo nome da tempo a GBI Racing, è anche quella meravigliosa che celebra la connection tra Capannelle e il Dubai con l’alto patrocinio di Sheikh Hamdan Bin Rashid Al Maktoum. Tutte le realtà Dubaiane sono rappresentate in questa giornata romana e legano il loro nome ai vari premi della giornata. Non solo, da alcune stagioni in questo pomeriggio di maggio si disputano anche due prove riservate ai purosangue Arabi ed una è anche listed, quindi di selezione autentica.
Dicevamo di un ‘Presidente’ edizione 2017 in formato ridottissimo. Basileus ritrova un rivale di diversi confronti diretti come il milanese Greg Pass, in stagione già laureato di Natale di Roma e del Bereguardo. Un elemento di valore che forse preferirebbe il miglio ma che può arrivare ai 1800. Time To Choose, che sarà montato da Fabio Branca, un jockey sempre seguito dagli appassionati per la genialità delle sue interpretazioni, è un vincitore di Circo Massimo e del partenopeo Unire. Ancora una pedina dei Botti rappresentata da Voice Of Love, recente vincitore dell’Ambrosiano.
Quindi a completare lo schieramento la suggestione della prova. Un quattro anni tardivo, imbattuto ed esplosivo come Per Un Dixir, che avrà in sella ‘Tore’ Sulas. Un cavallo che potrebbe non aver ancora svelato compiutamente i suoi limiti e al quale ci aggrappiamo perché se vincesse il Presidente questo successo rappresenterebbe il trampolino di lancio per una trasferta all’estero.
Senza stranieri nelle sue corse di maggior pregio, il galoppo italiano deve inseguire una valorizzazione attraverso la ricerca di un tentativo internazionale adeguato alla crescita tecnica, mentale ed agonistica di un purosangue allenato in Italia. Era la nostra missione negli anni Settanta, quando Carlo Vittadini e l’avvocato D’Alessio andavano a vincere in Inghilterra e in Francia. L’italia ippica si aggrappa a questo recupero della sua tradizione culturale per evitare che la barca affondi. (Paolo Allegri)