''Premio Ponte Vecchio, lo sport non muore mai''
Caro Direttore, domenica 6 Marzo 2011 si celebrerà per la sessantacinquesima volta il rito del Gran Premio Ponte Vecchio, uno dei simboli della città del giglio, e nel contempo, un autentico mito dell’intera ippica italiana: l’indimenticabile Decione, alias Vivaldo Baldi, classe 1924, indubbiamente il più grande fra i guidatori nati in questa terra d’Etruria, ha coltivato per decenni un grande amore nei confronti di questa affascinante classica nazionale, vincendola in otto occasioni, che vogliamo ricordare:nel 1948, a soli 24 anni, s’impone in 1.23.4 con l’indigeno Orvieto, nel triennio 1951-1953 porta il fuoriclasse Birbone alla vittoria in 1.20.9, 1.22 e 1.21.1,battendo i migliori trottatori dell’epoca come Contessa de Sota, Leola Hanover, Voltaire, Toni Pra e Mighty Fine,nel 1956 pilota da par suo la veloce Zecca e conquista il quinto sigillo a Firenze. Bis di vittorie nel 1959 e 1960 con il Diavolo Nero, Crevalcore, che sconfigge il sauro volante Tornese, prima in 1.20,poi in 1.19.8. L’ultimo trionfo Vivaldo lo ottiene in 1.18.4 nel 1978 con l’americano The Last Hurrah, che lasciò alle proprie spalle un magnifico Atollo e l’altro yankee Quick Hollandia.
La corsa, nata nel 1947 con il nome di Premio d’Autunno, divenne per particolari esigenze di calendario Premio d’Inverno nel 1968 e 1969, edizioni vinte dalla straordinaria Agaunar, e soltanto nel 1970 assunse l’attuale intestazione di Premio Ponte Vecchio. Attualmente il Ponte Vecchio si disputa non più sui 2060 metri con i nastri, bensì sui 1660 metri con l’autostart, per cui il record ufficiale appartiene al qualitativo nordamericano Algiers Hall, che in coppia con Enrico Bellei lo siglò nel 2008 in 1.13 secco, per i toscanissimi colori di Riccardo Targioni.
Indubbiamente l’esigua dotazione 2011 di soli 44.000 euro e l’etichetta di Gruppo 3 non sono consoni al valore ed alla prestigiosa storia di questa competizione, anche considerando che sono ancora tantissime le scuderie toscane ed italiane che guardano con rispetto e giusta ambizione al Ponte Vecchio di Firenze. Solo gli appassionati, confluendo a Le Mulina per partecipare a questo bellissimo evento, potranno indurre l’Unire a restituire il giusto rilievo ad una delle corse più amate dagli appassionati di tutta Italia per la sua collaudata valenza di eccellente strumento di promozione dell’ippica più “sana”.
Cordialmente
ROBERTO CESARI