Piazza di Siena. Per gli azzurri una Coppa "balorda"
Il Globe Theatre di Roma, dopo la tradizionale conferenza stampa della squadra vincitrice della Furusyia FEI Nations Cup™ - la Gran Bretagna - ha ospitato l'atrettanto consueto incontro della stampa con la squadra italiana, accompagnata per l'occasione dal presidente della FISE, il Cav. Vittorio Orlandi. Ecco cosa hanno detto i nostri, partendo dal tecnico della squadra di salto ostacoli.
Hans Horn: "Speravo di essere qui in un’altra posizione. Io sono un po’ deluso, tutti come squadra siamo un po’ delusi dalla classifica, anche i miei cavalieri penso lo siano. Devo dire che i cavalli non hanno saltato male ma come spesso accade qui a Roma abbiamo fatto una Coppa balorda, nel senso che è successo di tutto. Io non so perché, ma succede sempre qui. Complimenti alla Gran Bretagna ed all’Olanda per come, John Whitaker e Gerco Schroeder, hanno terminato la Coppa, impeccabili e si vede che sono cavalieri che sono in routine e che sanno quel che c’è da fare quando è il momento decisivo di una gara e lo fanno con una freddezza impeccabile. Non sono contento della classifica, mi aspettavo molto di più, mi aspettavo intorno al terzo posto, forse anche il secondo. Ripeto i cavalli hanno saltato bene, ma per esempio quello che è successo a Bucci nel primo giro capita una volta all’anno e speriamo che non succeda più; la Martinengo-Marquet ha fatto un bellissimo primo giro poi può darsi che ha calcolato male l’approccio alla riviera nel secondo giro che le ha condizionato il resto della manche; trovo che il cavallo di Da Rios nel secondo giro ci ha fatto vedere di essere un cavallo veramente fenomenale su certe cose. Un banale errore sulla riviera per De Luca al primo giro, ci stava, forse no; lui ha calcolato otto tempi di galoppo – un po’ presto secondo me – il cavallo era troppo vicino alla riviera ed ha saltato bene in alto, ma non abbastanza in largo. Noi andiamo avanti, abbiamo altre due qualifiche da fare nelle Coppe e cerchiamo di imparare da quello che è successo oggi e di fare meglio nei prossimi appuntamenti”.
Piergiorgio Bucci :”Volevo fare un tempo in più per la tavola, non ci siamo capiti bene io e Casallo Z in questa occasione. Evidentemente quel che ho fatto non l’ho fatto abbastanza bene, perché il cavallo aveva la testa in aria ed ha visto il salto e l'acqua (del fosso ndr.) all’ultimo momento ed a quel punto è stato quasi naturale andar di lato che saltare perché ero veramente vicino al piliere”.
Giulia Martinengo – Marquet:”La mia Coppa è iniziata molto bene col primo giro. Nel secondo ha spiegato bene Hans Horn quel che è successo: mi sono preoccupata di attaccare un po’ più rispetto al primo giro la riviera perché come sa bene il nostro direttore di campo (Uliano Vezzani presente come sempre alla conferenza stampa dei vincitori e della squadra italiana, ndr) i cavalli sulla sabbia nel secondo giro tendono a saltarla un po’ meno bene, così ho fatto una scelta e questa mi ha fatto poi montare male l’ostacolo successivo. Avrei dovuto pensare a fare un tempo di galoppo in meno o preoccuparmi molto prima di organizzare la distanza per il rustico. Poi ero convinta che la mia cavalla non avrebbe fatto lo stesso errore ed ho avuto troppa fiducia nell’affrontare il cancello; dopo mi sono svegliata io ed ho finito molto bene. Credo che la mia cavalla non avrebbe fatto il secondo errore se io avessi montato meglio il salto precedente”.
Lorenzo De Luca:”Come ha detto Hans, sulla riviera mi è venuta una distanza un filo corta, forse il cavallo non ci ha messo il piede dentro ha preso la plastilina. Dovevo stare un po’ più attento. Poi nel secondo giro c’è stata un po’ di sfortuna, però il cavallo ha saltato bene, decisamente meglio”.
Daniele Da Rios: "Nel primo giro ho montato un po' troppo facile. Prima di affrontare il secondo, il cavallo in campo prova saltava molto bene ed ho pensato nella mia testa di dover solo montar bene, fare un bel percorso e creare delle buone situazioni. Ma ho pagato questa facilità di esecuzione del percorso, tanto che nel secondo giro sono stato un po’ più presente non solo nell’esecuzione, ma anche nella battuta del salto e credo che la differenza sia stata netta e si è vista. Certo adesso dico che potevo far bene anche nel primo giro”.
Vittorio Orlandi: "Almeno non si può più dire che io sono uno che ha fortuna….perché questa non basta, ci vuole ben altro. Oggi si son viste delle cose, devono essere migliorate e sistemate. Però sono molto soddisfatto di aver visto che i cavalli ci sono e che sono molto buoni. Dobbiamo mettere a posto queste “sbavature”, che pregiudicano un risultato, ripeto sono marginali ma non devono più succedere. Come ha detto giustamente il tecnico dobbiamo lavorare perché non si ripetano. Ma io trovo che la strada è molto buona: una volta si diceva che non avevamo cavalli. Oggi ne abbiamo alcuni davvero ottimi e ci dobbiamo un buon lavoro”.