Piazza di Siena - Parigi 2024, il chiodo fisso
“Adesso le Olimpiadi” l’urlo liberatorio di Andrè Thieme, lanciato a fine pomeriggio sull’erba borghesiana. Come le legioni di Traiano, prende la strada della Germania orientale la Lupa Capitolina del Gran Premio Città di Roma, la ricca (mai così cospicua in un secolo di appuntamenti nell’ovale di Villa Borghese) gara conclusiva del 90° Concorso Internazionale di salto ostacoli a Piazza di Siena.
Categoria a due manche, 50 partenti, 16 salti du 13 ostacoli da 1,60 nel primo round e 9 su 8 nel secondo, il Roma quest’anno era dotata di montepremi di mezzo milione di euro, 165 mila dei quali sono finiti (insieme a Lupa e un Rolex ultimo modello) nelle tasche del tedesco Andrè Thieme, uno spilungone biondo con scuderia a Leizen - poco lontano dai confini polacchi - oro individuale e argento a squadre negli Europei 2021.
Il biondo quarantottenne è il decimo cavaliere ha siglare per la Germania il Premio Roma, vinto nel 1988 pure da un amazzone teutonica, Anne Kursinski, ma soprattutto centrato per due volte consecutive (1995 e 1996) da Franke Sloothaak a bordo del fenomenale San Patrignano Joly Coeur, binomio emulo di Raimondo d’Inzeo e Merano che avevano siglato la doppietta nel 1956 e 1957.
Una bella fetta del suo successo romano Andrè Thiene la deve alla sua connazionale saura DSP Chakaria, nata il 2010 da Chap 47 nel Sud del Paese, autrice di un doppio percorso netto e miglior tempo nel secondo. Con lei è arrivato pure quinto nella Coppa delle Nazioni di venerdì e fa parte della squadra Valkenswaard United nella Global Champions League del milionario circuito dell’olandese Jan Tops. “Un bacio a mia moglie in tribuna ed un altro a Chakaria, un dono del cielo, con la quale ho preso le medaglie agli Europei e punto ai Giochi Olimpici di Parigi 2024” è sbottato Thieme alla fine della sua prima e vincente gara nel Bel Paese.
Per l’Italia - entrata con 9 binomi tra i partecipanti al Premio Roma, due - Emanuele Gaudiano sul castrone Chalou (2009) e Francesca Ciriesi con la femmina Cape Coral (2010) entrambi tedeschi di origine, sauri e di proprietà - sono giunti rispettivamente ottavo e nona, gravati da 8 penalità complessive tentando di velocizzare al massimo i loro percorsi finali.
“Dopo due Olimpiadi in singolo, è ora di andare con la squadra azzurra a Parigi” il commento di Gaudiano mentre per la Ciriesi “Una Piazza di Siena che mi ha dato grossa esperienza. Mi spiace per il Premio Roma ma dopo la delusione del 2022 finito al primo round, stavolta ho puntato al tutto per tutto”.
Proprio nel primo round (tramite il quale si erano qualificati al secondo solo 13 binomi) la migliore era stata la statunitense Laura Kraut (prima amazzone della classifica mondiale) ma un pauroso scivolone del sui castrone l’eliminava. Altra caduta spettacolare, pure questa senza conseguenze, coinvolgeva l’azzurro Riccardo Pisani con Charlemagne nell’infernale doppia gabbia di metà round, in cui si smorzavano purtroppo le velleità di parecchi italiani.