PdS - ''Il segreto della Francia? L'allevamento''
LA FRANCIA ha vinto per distacco. Distacco nel punteggio e in un approccio che si percepisce consolidato da basi progettuali a lunga gittata. E non è un caso, infatti, che abbia siglato sia la Coppa delle Nazioni dello Csio di La Baule sia quella odierna di Piazza di Siena con binomi differenti, testimonianza di un parco atleti – di uomini e di cavalli – di prim’ordine.
Quale il segreto? «Innanzitutto poter contare su uno straordinario allevamento», ha spiegato lo chef d’équipe Laurent Elias, toccando subito uno dei nervi scoperti del nostro Paese. «Poi su un progetto d’équipe, su gente che lavora seriamente e su una programmazione federale ad ampio respiro. Questo ci ha consentito di ottenere risultati ottimi e di pensare positivo per il futuro». Cinque righe, una manciata di secondi, per spiegare le ragioni di un successo meglio di una valanga di parole.
A commentare al meglio il percorso della Coppa ci ha pensato il campione d’Europa in carica Kevin Staut. «Fin troppo facile dire che il percorso era ottimo. Ci tengo invece a segnalare come il direttore di campo Uliano Vezzani sia riuscito ancora una volta a realizzare un tracciato con difficoltà distribuite equamente su tutte le insidie ma senza alcuna “cattiveria” nei confronti dei saltatori dimostrando, da autentico uomo di cavalli qual è, il massimo rispetto per loro. Specie all’inizio della stagione questa filosofia è importantissima. Tutti noi abbiamo grandemente gradito il suo fair play nella gestione dei cavalli, appezzamento condiviso anche dai proprietari».