Ostacoli. Il ceco Mazhilis conquista Merano
MERANO. L’inno della Repubblica Ceca risuona a Maia in un ippodromo gioiello baciato dal sole e strapirante di gente e di passione. Josef Vana senior, maestro dell’ostacolismo, prima da fantino e oggi da allenatore, cala sulla scena della 77° edizione del Gran Premio Merano un capolavoro di preparazione con Mazhilis, ingiustamente snobbato al totalizzatore con un irriverente 32,51 per un cavallo che a Ferragosto nel Creme Anglaise era apparso in espansione tecnica, uno steepler di ben altro spessore rispetto alla prima apparizione stagionale di giugno.
Il maestro di Pardubice dà fiducia a un jockey come Jan Kratochvil, che monta una corsa di splendida esattezza, all’attesa sui primi e attacco al muro di metà rettilineo per giocare d’anticipo sui due grossi calibri della corsa: il francese Allen Voran, apparso un dipinto alla sfilata di presentazione, e la stella irlandese Alelchi Inois che fin da luglio aveva definito nel Merano il suo obiettivo dell’annata. Kratochvil gioca una carta del coraggio, confidando nella forma di un cavallo venuto avanti con il passare delle settimane. Il castrone baio di sette anni in giubba a rombi bianco e lilla è lì a contatto con l’avanguardia della corsa sull’arginello piccolo, quando dopo la caduta all’oxer grande del francese Chiffre d’Affaires (che aveva preso notevole vantaggio conducendo a gran ritmo fin dall’uscita dai nastri), Larsen Bay, portacolori di casa per il viola e bianco di Mario Pirone, era il nuovo leader della competizione.
High Master, in giubba a quadri biancorossi, lo seguiva mentre Walsh teneva largo, in terza posizione, il favorito Alelchi Inois, quarto appunto galoppava Mazhilis, a contatto anche il francese Allen Voran, quindi Fafintadenient, mentre era crepuscolare la corsa di un Alpha Two malinconicamente alla retroguardia, lontano dallo standard dei due precedenti hurrah nello steeple internazionale di gruppo 1 che consegna alla gloria imperitura. Forse, l’addio alle armi del vecchio caro campione, e’ l’unica stonata di quel poker che Vana senior ha calato sul tappeto verde di Maia. A capo dei 5000 metri con 24 ostacoli il maestro di Pardubice avrà sellato il vincitore del Merano e piazzato ben tre soggetti nei primi cinque posti dell’ordine d’arrivo. Mazhilis, tenuto all’appoggio dal suo interprete e sempre preciso nei salti, gioca la carta a sorpresa al muro di metà rettilineo, non attendendo il classico salto del verticale, dove storicamente si decide questo steeple chase famoso in tutto il mondo e per questa edizione dotato di 250 mila euro. In quell’attimo inizia un’altra corsa, Mazhilis in fuga inseguito da Allen Voran e Alelchi Inois, con Fafintadenient che paga il parziale, così come il fattore distanza si fa sentire nel serbatoio in riserva di un fino ad allora esemplare High Master, che troveremo al sesto posto, primo dei cavalli di scuderia italiana, nella velina dell’ordine d’arrivo. La dirittura e oltre 600 metri per andare a casa e una siepe conclusiva piazzata davanti alla tribuna grande di Maia.
Il pubblico di Merano è di palato fino e sa riconoscere chi onora la corsa con la generosità, il coraggio e la fantasia. Così quel cavallino della Repubblica Ceca diventa per un giorno il beniamino della gente, che lo accompagna verso il traguardo, che ne incita la difesa di fronte alla rincorsa del bellissimo baio oscuro di Francia e del sontuoso steepler d’Irlanda. C’è un cavallo di Josef Vana senior, ormai cittadino onorario di Merano, che sta vincendo il Merano, che sta lottando saltando in vantaggio l’ultima siepe e con ancora 150 metri da percorrere. Allen Voran ci prova anche nel tratto conclusivo, ma Jan Kratochvil con due colpi di cravache sveglia ancora il fantastico sette anni, che risponde, che allunga ancora di fronte alle bordate del francese, mentre Walsh e la sua stella venuta da Galway si sono già arresi, si adeguano terzi. Alza la frusta al cielo il jockey che il pubblico italiano ha cominciato ad apprezzare lo scorso inverno a San Rossore. Il taccuino annota anche le altre piazze che completano il marcatore: quarto è Fafintadenient, che si è salvato con la sua classe su un percorso non proprio nelle sue corde, quinto un ancora generoso Alcydon Fan, venuto in fondo, come suo solito, a battere High Master.
E’ stato probabilmente, per valore tecnico degli interpreti e per il treno di gara sostenuto, il Merano piu’ selettivo dell’ultimo decennio. Ha vinto un cavallo premiato dalla forma, dalla sapienza di training di un uomo di cavalli straordinario e dall’interpretazione di un jockey che ha montato la corsa piu’ bella e difficile dell’ostacolismo come se di Merano ne avesse disputati tanti. Giusta l’esultanza, quelle braccia al cielo di Jan Kratochvil, un grande fantino per una corsa bella come un diamante luminoso. Un fantastico pomeriggio di fine settembre nell’incanto di un ippodromo dalla bellezza incommensurabile