Napoli Lotteria, il fascino di una città e della sua corsa
Napoli-Domenica 2 ottobre ritorna il Lotteria. Napoli, una città, l'ippodromo e quella corsa che dal maggio del 1947 regala storie di grande ippica. Per molti appassionati di trotto il Lotteria è la corsa, da non perdere. Da vedere live regalandosi in compagnia o da soli un week-end in una città fantastica, come il suo mare, il golfo, il vulcano, quel luogo carico di energia, di musica e di vitalità, di vita che pulsa in un murales che ritrae Maradona. In vita e sport che diventano arte, poesia, romanzo.
Quanti nomi nell'almanacco di un evento così grande come il Lotteria di Agnano, cavalli e driver che hanno scritto la storia dell'ippica e di quella mondiale, a sottolineare l'eccellenza della corsa. A Napoli hanno vinto i più grandi. I granelli di sabbia di quel tracciato nella zona dei Campi Flegrei ha raccontato cavalli straordinari e guidatori che abbinavano talento a personalità. Rivalità, imprese epiche, discussioni, tifo.
E' stato tutto questo il Lotteria. Un occasione anche di dibattito in un cenacolo di chi considera il mondo delle corse dei cavalli cultura, tradizione, esercizio dell'intelletto. Discussione per capire e per nel passato trovare sentiero per il futuro come ci ricorda il nostro Mario Berardelli.
Face Time Bourbon un fuoriclasse ha vinto lo scorso anno, al record della finale, 1.10.2. In settantadue anni hanno vinto cavalli di quattro nazioni, Italia, Francia, Stati Uniti e Svezia. I driver Vivaldo Baldi e Jean-René Gougeon detengono il primato delle vittorie (entrambi a quota cinque). Italia-Francia è stato spesso un motivo ricorrente nella sfida di Napoli. Vivaldo e Sergio Brighenti, rispettivamente con Birbone e Tornese, hanno fatto sventolare il tricolore sul pennone più alto dell'ippodromo di Agnano in epoche in cui i francesi mandavano i grossi calibri, la splendida Gelinotte su tutte.
Cavalle di classe quelle d'oltralpe capaci anche di adattarsi al veloce miglio partenopeo. Ecco Roquepine e Une de Mai incantare la folla, eleganti, veloci, imbattibili. Nell'edizione del 1962 la grande kermesse alle falde del Vesuvio regala l'accoppiata italiana, sono Tornese e Crevalcore, i due grandi rivali, come Bartali e Coppi o Moser e Saronni, se volete, a incantare Napoli. Poi tanti anni di digiuno per gli indigeni, arrivano anche gli americani, spesso importati dalle scuderie del Bel Paese, ma quasi sempre difendendo i colori di formazioni del nord Italia, dove si investono denari maggiori nella ricerca del campione di livello internazionale.
Nel 1974 ecco un indigeno, Top Hanover, che suscita entusiasmi fin da quando a Milano ha vinto il Gran Premio delle Nazioni, a quattro anni. Gerhard Kruger, il suo preparatore, sa di avere tra le mani un campione di altissimo livello. Sogna di vincere il Lotteria e per raggiungere l'obiettivo intuisce che deve sveltire in partenza Top Hanover, quel cavallo sì nato negli Stati Uniti ma registrato italiano. Come tricolore è la proprietà, la scuderia Santipasta. Quel cavallo si fa sempre più bello ad ogni mattino che lavora. Diventa più veloce e più solido. Kruger bravo a costruire la testa di un corridore, lo prepara al top per il diamante di una carriera, il Lotteria. Finalmente dopo undici vittorie di cavalli esteri, Napoli può tornare a sventolare il tricolore sul traguardo della sua corsa più affascinante, tre batterie e quella finale intorno alle 18. Un'altra volata ancora per scrivere la storia. Gli inviati dei giornali del Nord prendono l'espresso della notte che parte da Milano, destinazione Napoli Mergellina, via in taxi ad Agnano, c'è da raccontare quel cavallo che trotta rotondo, armonico, a orecchie dritte, imponente ed elegante, anche leggero mentre i suoi anteriori vanno ad accarezzare i granelli di sabbia.
La folla che ha preso posto sulle tribune e nel parterre, spinge con il suo incitamento quel sogno azzurro quando Top Hanover scatta sull'ultima curva. Gerhard Kruger, grandissimo preparatore, con cura ha preparato l'appuntamento con la storia. Il sole posa raggi sul mantello di quel cavallo che sono scie di bellezza. Allunga Top Hanover, Timothy T, la locomotiva nera di Giancarlo Baldi, tenta l'inseguimento. Ma la testa regale di quel trottatore che ha visto la luce negli States si muove calpestando l'aria, è un flusso ininterrotto il movimento dell'indigeno. Ecco il rosso del traguardo, davanti alla tribuna di Agnano, la voce dello speaker che si fa rotonda, calda e anche commossa. Ha vinto Top Hanover, un cavallo italiano dopo tante sconfitte riapre il libro azzurro nella corsa che per gli appassionati è il trotto. Napoli Lotteria, ogni anno un'emozione. La passione della sua gente, la festa di una città. Per un giorno l'antica Partenope è una cosa sola, i cavalli, l'ippica, una città intera all'ippodromo. Per sognare ancora.