Montecatini, si arrende Vernissage, trionfa Vincerò Gar con Gubellini
L’ippodromo Snai Sesana martedì sera 16 agosto ha mandato in scena la finale del Gran Premio Città di Montecatini, assieme alle altre tre corse non disputate dopo il nubifragio di Ferragosto che aveva reso impraticabile la pista.
Esito del tutto a sorpresa, con l’affermazione a 35 contro uno di Vincerò Gar, guidato da un impeccabile Pietro Gubellini. Media di 1.11.3 per l’otto anni da Lady Killer Gar, stesso riferimento per il secondo arrivato Cokstile, capace di proporsi nel finale per linee interne, quindi sul terzo gradino del podio il leader iniziale Diamanten, lo svedese di Goop esauritosi in un duello iniziato a traguardo lontano con Vernissage Grif. Al quarto posto Dumbo, discreta la sua prova confermando la buona impressione della batteria.
Dunque Vernissage Grif ha fallito il tentativo di scrivere per la terza volta il suo nome nell’albo d’oro del prix sotto le stelle di mezza estate. Una malinconica resa la sua, la delusione sul volto di molti appassionati che fanno il tifo per questo bellissimo sauro da Varenne.
La sgambatura, velocissima – cronometrata in 26.5 – aveva illuso i fans del biondo campione guidato da Alessandro Gocciadoro. Il cavallo che abbiamo visto martedì sera era lontano parente del fuoriclasse capace di dominare per due stagioni l’estate italiana, con i trionfi del Sesana e del Campionato Europeo a Cesena. Ci ha messo del suo anche la scelta tattica del driver, che dopo quella falsa partenza scintillante ha optato per il match a traguardo lontano con l’avversario più titolato della corsa, lo svedese Diamanten che aveva preso il comando. Dopo aver mandato in avanscoperta, a gravitare ai lati del battistrada, l’alleato Global Trustworthy, il due volte detentore del titolo di Montecatini è entrato in scena andando ad affiancare il cavallo guidato da Goop. Due bordate hanno acceso anche la tribuna colma di gente, ritornata dopo lo spettacolo della sera prima interrotto a metà. Ma a 450 dalla conclusione già Vernissage aveva pagato lo sforzo, sembrava più un cavallo declinante che il campione imbattibile ammirato dal pubblico del Sesana nelle precedenti due edizioni. Quando ci si avvicinava alla piegata finale il cavallo che a vista d’occhio guadagnava su tutti, con un azione in crescendo, era chiaramente Vincerò Gar, che Gubellini aveva tenuto coperto terzo in corda, davanti a Cokstile.
In retta, ecco sontuosa a centro pista la sciabolata del cavallo in giubba rossa e verde: Diamanten sembrava non poter più replicare, Vernissage era già battuto – sarebbe terminato sesto sul traguardo -, mentre Cokstile trovava un varco interno ed era ancora in quota un Dumbo che con Bellei aveva seguito gli eventi dalla seconda parte del gruppo. Sotto le tribune Gubellini e Vincerò Gar passavano in maniera chiara e netta, volando verso il traguardo mentre per il secondo posto la spuntava Cokstile che regolava Diamanten. Quarto posto per Dumbo. Uno svolgimento, con il furibondo testa a testa – 1.11 il primo chilometro –tra i due protagonisti più attesi ha condizionato l’esito della finale ma comunque ha vinto un cavallo che pur ad alta quota aveva già corso bene in batterie ed era piaciuto anche nell’ultima falsa poco prima del via, proprio passando davanti al ristorante panoramico con i tavoli anche stasera sempre pieni di appassionati.
Gubellini ha guidato come alla playstation, interpretazione perfetta, attesa e quel cambio di marcia in dirittura d’arrivo con il quale ama vincere le corse. Cokstile ha interpretato una prova da opportunista, bene anche Dumbo, costante per corsie centrali, mentre discutibile la scelta tattica di Gocciadoro di premere sull’acceleratore a 1200 metri dal traguardo.
Adesso per Vernissage Grif i tanti tifosi possono augurarsi che più è grande la caduta più è inebriante la rivincita. Prossima tappa Cesena e quel Campionato Europeo che è il giardino di casa del campione nato a Vigone. Una prova al Savio dove ci sarà da fare i conti anche con il laureato del Sesana perché questo Vincerò Gar sta correndo bene da tempo e a fari spenti, partendo dietro l’autostart a quella quota in doppia cifra e probabilmente eccessiva, sicuramente sbagliata, non in linea con la carriera del cavallo, vuol ancora dimostrare che questa è la sua estate. Da un gruppo 1 all’altro, dalle Terme alla Riviera.